Non chiediamo la luna

di Comitato “Uniti per l’Ospedale Sant’Angelo d’Acri”

Cari Concittadini,

L’interesse che in questo ultimo periodo si è venuto a creare attorno alla questione Ospedale, spinge il nostro Comitato a credere che sia opportuno continuare a stimolare in modo propositivo gli Enti e le Istituzioni preposte a vario livello ad occuparsi della salute di noi cittadini acresi.

Siamo convinti che oggi non si possa sprecare l’occasione di chiedere che l’Ospedale Beato Angelo abbia una nuova configurazione, viste le risorse economiche che il governo dovrà utilizzare per migliorare anche la sanità calabrese.

Proponiamo di stipulare, finalmente, una sincera e forte alleanza tra la città, i cittadini ed i suoi politici per chiedere agli organi decisionali il totale funzionamento del nostro ospedale.

 Il nostro vuole essere un invito ad un patto di resilienza che va al di là delle singole convinzioni di ciascuno di noi, superando i diritti di primogeniture, le naturali differenze partitiche e le sacrosante velleità elettorali. Chiediamo a noi come cittadini di abbandonare il nostro silenzio e la nostra ormai connaturata abitudine a delegare altri.

Invitiamo i consiglieri comunali tutti, i partiti ed i gruppi rappresentati in Consiglio comunale o meno, i sindacati, le associazioni, il personale sanitario e tutte le categorie economiche e sociali del nostro territorio a coalizzarsi attorno ad una proposta condivisa che punti ad ottenere i servizi e i reparti necessari per il nostro ospedale.

Il comitato ha formulato una proposta che va oltre l’ospedale generale, chiedendo anche alcuni posti di rianimazione e puntando ad ottenere la riapertura del reparto di ginecologia- ostetricia e punto nascita.

Non crediamo di star chiedendo nulla di irrealizzabile.

Chiediamo solo quello che ci è stato tolto e quello che un paese interno e di montagna necessita ed ha il diritto di avere.

Perché non dovremmo chiedere di poterci curare nel nostro ospedale?

Perché non dovremmo pretendere di far nascere i nostri figli ad Acri, senza dover programmare in anticipo il ricovero per paura di partorire per strada?

Perché non possiamo puntare ad avere un posto di rianimazione nel nostro ospedale, visto quanto sta succedendo con il covid19?

E’ chiedere troppo?

Forse per qualcuno si.  Noi pensiamo di noi!

La proposta di ospedali riuniti con San Giovanni in Fiore, scaturisce da valutazioni differenti e certamente ponderate, ma noi vogliamo lottare per avere quello che riteniamo sia un diritto degli acresi: un ospedale autonomo e pienamente funzionante.

Se non ora, quando?

 Perciò

Chiediamo

Un Consiglio Comunale aperto

Che valuti la direzione in cui muoversi, partendo anche dalle proposte in campo, ma che arrivi soprattutto ad una proposta comune. Un progetto di Ospedale che sia forte e convinto ed appartenga a tutti, maggioranza, opposizione, amministrazione e cittadini.

Solo se saremo capaci di essere convintamente determinati potremo dire almeno di averci provato.

Noi ci siamo! Ci auguriamo che anche tutti gli altri attori Istituzionali ci siano.