Valori

di Franco Bifano

Parlare in questo periodo di elezioni comunali, è un po’ come trovarsi a maneggiare dinamite.  È necessaria molta cautela in quanto è argomento potenzialmente “esplosivo”. Difatti, più il quadro politico delle alleanze si presenta articolato, maggiori sono le possibilità che le variegate “anime” che vi ruotano intorno   possano surriscaldarsi subito e persino prendere fuoco ad ogni parola proferita.

Tuttavia, per quanto raccontare certe dinamiche “complesse” (per usare un eufemismo) che si muovono dietro le candidature a Sindaco della nostra città sia uno “sporco lavoro”, qualcuno deve pur farlo. Vi pare?

Nel precedente articolo di fine febbraio (leggi qui) mi soffermavo sulla situazione oggettivamente favorevole al Sindaco uscente, avv. Pino Capalbo, che immaginavo “gongolante” per mancanza di avversari ufficiali.

A distanza di una cinquantina di giorni la situazione è cambiata? Parrebbe di sì. Proprio lunedì, con l’ufficializzazione della Candidatura della dott.ssa Anna Vigliaturo, i candidati a Sindaco per la nostra città sono passati a tre (probabilmente diventeranno quattro).

Se da una parte è certamente positivo che ci siano più candidati a contendersi la poltrona di primo cittadino, dall’altra  un eventuale numero elevato di candidati non è necessariamente garanzia di qualità amministrativa. Quella semmai la si potrà dedurre dall’offerta politico/programmatica che le diverse forze politiche metteranno in campo.  Ma della stessa, per il momento, non vi è traccia alcuna.  Vedremo.

Del resto, non è certo un segreto che le candidature che gravitano nell’aria di centro destra siano arrivate in ritardo. Il percorso intrapreso alla ricerca di convergenze è stato lungo (troppo), accidentato e tortuoso. Ne sa qualcosa un professionista pacato come Leonardo Molinari (e non solo lui!) potenziale candidato “bruciato” da veti incrociati.  Non solo, il fatto stesso che alla fine di tutto l’ambaradan non si sia arrivati a una sola candidatura la dice lunga sui nodi ancora rimasti irrisolti. Si spera che l’elettorato che guarda a destra riesca a metabolizzare questo travagliato confronto non andato a buon fine, o comunque secondo le aspettative. Recuperare il tempo perso non sarà facile.

Dall’altra parte, non credo che Pino Capalbo abbia mai seriamente pensato di non trovare rivali a contendergli la poltrona di sindaco. Ritengo, invece, che sia consapevole di aver accumulato un buon vantaggio rispetto ai suoi avversari.  Per almeno due motivi: per essere il sindaco uscente e per aver organizzato le “sue truppe” con strategie mirate e con largo anticipo rispetto agli altri candidati.  

Comunque vada, sono convinto che queste elezioni si sono già conquistate un posto di rilievo nella storia della nostra città. A memoria, infatti non mi sovviene un così vivace  “ondeggiamento”  di candidati, passati  con disinvoltura da una parte all’altra e viceversa. Davanti a certe scelte impertinenti si corre il rischio di restare letteralmente a bocca aperta per la meraviglia.

Tuttavia, questi forse sono solo i segni dei tempi che cambiano.  Una volta i partiti si reggevano su ideali e “valori”. Oggi che gli ideali sono spariti, si assiste all’assalto dei valori, intesi non necessariamente come doti morali e intellettuali.