Gongolare
di Franco Bifano
Mancano solo pochi mesi alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, eppure, nonostante sia un appuntamento decisamente importante in prospettiva futura per nostra citta, ad oggi circolano molte indiscrezioni e poche certezze su i/il canditato/i a Sindaco.
Si dirà che sono le solite dinamiche della politica che si prepara al voto.
Quale politica? Certamente, quella di vecchio stampo.
La stessa che dedicava giorni e giorni in logoranti discussioni, promosse dalle varie correnti preoccupate solo di ottenere “posti in prima fila” nei rispettivi partiti. Chi non ricorda quelle rissose discussioni fiume nelle quali, non di rado, volavano sedie e tavolini in aria.
Tutto, però, veniva spacciato per “civile confronto di idee”, o meglio ancora, per “una vivace dialettica interna”. L’ipocrisia sta alla politica come il cappuccino e le brioches stanno alla prima colazione la mattina. Una meraviglia!
Comunque, tra le poche cose concrete circolanti, c’è almeno una certezza: il Sindaco uscente Pino Capalbo sarà in campo e a sostenerlo,pare, ci saranno sei liste.
Che il Sindaco uscente si ricandidi più che una novità è una sorta di consuetudine. Del resto, sarebbe sorprendente il contrario. La notizia vera, quindi, sta nel fatto che ad oggi non esiste, nero su bianco, uno sfidate “ufficiale”. O meglio, circolano dei nomi ma restano solo congetture. Questo è un bene o un male? Dipende dai punti di vista.
Mi spiego meglio. Da una parte per l’Amministrazione uscente e i suoi sostenitori sarà certamente un bene. Del resto, parliamoci chiaro, se mancano gli avversari è tutto grasso che cola. Vorrà dire che il percorso alla rielezione sarà una semplice formalità, insomma una passeggiata. Non è forse il sogno di ogni candidato a Sindaco, non avere avversari? Indirettamente sarebbe quindi la conferma che Capalbo ha amministrato talmente bene che nessuno se la sente di sfidarlo.
Dall’altra parte, non offrire un’alternativa credibile, per l’opposizione sarebbe un fallimento totale. Che andrebbe ad aggiungersi al fatto che in questi cinque anni la stessa non ha certo brillato per compattezza. Anzi, ha dato quasi sempre la sensazione di muoversi a ranghi non serrati se non, addirittura, divisi.
Del resto, il fatto stesso che non riesca ancora oggi a trovare una convergenza su un nome, la dice lunga sulle diverse sensibilità all’interno dell’aria di centro-destra.
Si è parlato anche di possibili alternative formate da movimenti civici. Sarebbe stata la vera novità, sono però ipotesi anche queste che, ancora oggi, non trovano ufficialità nei fatti.
C’è ,dunque, la concreta possibilità che la prossima tornata elettorale possa essere una corsa a due, dando per scontato che alla fine il centro-destra un nome lo tirerà fuori.
In questo caso ci troveremo con un’offerta politica molto ridotta rispetto al passato. Questo, forse, non è un buon segnale per la città. Considerando che il fermento, le nuove idee, il confronto, la passione sono l’essenza stessa della politica, quando vengono a mancare, è come se mancasse il sale in una succulenta pietanza.
Nel tempo si rischia l’appiattimento di pensiero o, nel migliore dei casi, l’indifferenza.
Intanto, Pino Capalbo, che vede avvicinarsi sempre di più l’appuntamento elettorale, legittimamente gongola.