Se il tirocinio uccide
di Franco Bifano
“ Mio figlio è uscito per andare a scuola e non è più tornato“. Sono queste le amare parole che raccontano il dolore della madre di Lorenzo Parelli, il giovane studente morto travolto da una trave di ferro mentre effettuava l’ultimo giorno di tirocinio scuola-lavoro in una Azienda del friulano. Una morte tragica, che sembra scivolarci addosso, quasi come se fosse “fisiologico” morire così, lavorando gratis per accumulare crediti formativi. Dovrebbe invece indignarci, in quanto inaccettabile!
Se da una parte è incredibile che il deludente Ministro dell’Istruzione, l’evanescente Bianchi, non abbia speso una sola parola sul gravissimo fatto, dall’altra amareggia il silenzio di Presidi e Docenti che sembrano non trovare nulla da dire.
Eppure, alcune domande bisognava porsele già da tempo, considerato che siamo una Nazione nella quale, purtroppo, tre persone al giorno perdono la vita per incidenti sul posto di lavoro. Ad esempio: questa formazione “spinta” davvero funziona? Cosi come è concepita, risponde realmente all’ esigenza di formazione dei ragazzi? Non si corre il rischio di fornire solo manodopera gratuita? Non è inopportuno mandare giovani senza esperienza in tema di sicurezza a fare tirocinio in alcune realtà? Chi vigila sulla loro incolumità? Chi controlla che le mansioni svolte rientrino davvero in quelle previste dal tirocinio? La tutela dell’incolumità ragazzi dovrebbe essere prioritaria, anche rispetto alla loro formazione. E’ molto grave che un ragazzo di appena sedici anni sia andato incontro a un destino così atroce proprio mentre effettuava un tirocinio che avrebbe dovuto essere utile in prospettiva futura.
C’è da sperare che almeno la morte di Lorenzo non sia stata vana e serva almeno ad accendere una luce nel buoi dentro il quale sono state nascoste le tante criticità della “famigerata” buona scuola.
A giudicare dai segnali che arrivano dalle Istituzioni, anche scolastiche, non c’è da essere ottimisti. In un contesto così triste e per molti aspetti desolante, nel quale, ad oggi, non risulta ci siano state iniziative per stigmatizzare la tragedia, suscitano quasi tenerezza gli studenti che a Roma hanno manifestato per ricordare Lorenzo Parelli.