Elezioni Acri, Capalbo: «Patto di legalità? Nessuno mi ha invitato formalmente»

«Io non sono stato invitato formalmente e non sono stato coinvolto nella stesura del patto di legalità». Contattato telefonicamente, il sindaco uscente di Acri, Pino Capalbo, replica così ai candidati alla poltrona di primo cittadino Natale Zanfini e Angelo Cofone, che questa mattina hanno sottoscritto il documento teso a garantire una campagna elettorale «senza condizionamenti ed influenza alcuna».

«Io il patto di legalità lo sottoscrivo con i cittadini – dice Capalbo – non di certo con i consiglieri di minoranza e in modo particolare con Maurizio Feraudo che è uno dei firmatari». Ed ancora: «Di certo non firmo nessun accordo elaborato dagli altri senza che questi abbiano chiesto il mio contributo nella stesura. La mia onestà intellettuale è rappresentata dalla mia storia personale e familiare, non solo di uomo politico ma di uomo nella vita di tutti i giorni, di padre di famiglia e di marito».

Il candidato del centrosinistra non le manda a dire e rivolgendosi ai suoi avversari politici, in merito alla convocazione di un consiglio comunale aperto per discutere di legalità: «Voglio informare i candidati Zanfini e Cofone che il Consiglio comunale durante l’ultima fase di mandato può essere convocato solo per l’approvazione di documenti contabili e per il riconoscimento di debiti fuori bilancio derivanti da titoli esecutivi. Noi rispettiamo le leggi». 

«Non riconosciamo a loro – nei riguardi di Zanfini e Cofone – nessuna autorevolezza morale, in particolare a chi sta determinando questa campagna elettorale che invece di essere fatta sui programmi è fatta sullo scontro. Nelle nostre liste ci sono persone per bene quindi dovrei essere io a rifiutare il confronto».

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