Diritto alla salute: privilegio di pochi potersi curare
di Avv. Maria Rosaria Coschignano
Secondo la nostra Carta Costituzionale (Art.32) la Res-Publica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Purtroppo in questa nostra Calabria e in questo nostro “paesello di montagna” la tutela della salute diventa ogni giorno , sempre più un privilegio di pochi! Se nella vita, per un motivo qualsiasi sei stato privato dell’uso delle gambe e a termine della tua faticosa attività lavorativa, per volere di uno Stato iniquo, sei stato destinatario di una pensione da fame, sei condannato a restare zitto e buono sulla tua sedie a rotelle e rassegnarti allo scorrere del tempo perché molti dei tuoi diritti verranno riconosciuti come generose concessioni!!! E’ notizia degli ultimi giorni che è stato interrotto il servizio di fisioterapia e riabilitazione dell’A.D.I.(assistenza domiciliare integrata), servizio che da sempre per i figli meno fortunati di questo paese ha rappresentato un barlume di speranza. Per molti cittadini ( anelli deboli della catena), sia per la condizione fisica, sia per la condizione economica da indigenti( oggi per essere indigente è sufficiente percepire dai 500,00 ai 1000,00 euro al mese) non vi sono alternative !!Qualcuno ben informato sicuramente dirà che ci sono due centri cittadini convenzionati, inconsapevoli, però che uno non è operativo su Acri e l’altro ha dei tempi di attesa biblici!!! Ebbene cari concittadini, la campagna elettorale regionale è terminata, come al solito, a scapito dei cittadini acresi che coraggiosamente si sono candidati, e, noi da buoni esterofili, abbiamo elargito migliaia di voti a favore di emeriti sconosciuti che di Acri conoscono forse la sola cucina e la nostra immensa ospitalità, ma che hanno manifestato tutta la loro buona volontà nel rappresentare il popolo acrese una volta conquistato il prezioso scranno in seno al Consiglio Regionale, per cui è giunta l’ora che questi Signori in rappresentanza di tutti i cittadini pongano in essere le dovute iniziative a tutela dei diritti fondamentali costituzionalmente riconosciute. Contano i fatti e le azioni, le chiacchiere le porta via il vento!!!
Non è altresì pensabile che in una frazione come Là Mucone venga sospeso un servizio di continuità assistenziale come quello della Guardia Media, nei giorni scorsi per motivi di lavoro ho incontrato un signore che dovrebbe stare per il ruolo che ricopre nella stanza dei bottoni e in onore alla massima “mal comune mezzo gaudio”, mi ha “rassicurato” comunicandomi che il tutto rientrerebbe nel piano di tagli e di riorganizzazione del sistema di medicina territoriale che coinvolgerà altri paesi vicini al nostro!!! Ebbene secondo i principi più elementari della scienza economica, le scelte economiche non possono essere avulse dal contesto sociale e ambientale nonché dalla situazione orografica dei luoghi, infatti un conto è tagliare un servizio perché ve ne è uno a distanza di 20 KM percorribili con agevoli strade , anche se è sempre un ingente danno per la collettività, perchè si razionalizza sempre nelle Regioni del Sud mentre al Nord Italia vi sono tanti ospedali e presidi medici a distanza di pochi Km e lì le infrastrutture sono degne di tal nome, ma ancora più drammatico è sospendere un servizio quando i km da percorrere coinvolgono una strada che ancora oggi nel 2021 ( era digitale per eccellenza), viene chiusa al traffico in caso di allerta meteo!!! Cari concittadini , penso che sia necessario limitare le discussioni sulla bontà o meno dei vaccini, a meno che non si sia titolati con la dovuta Laurea e competenza o intendere il green pass come la sola ed unica limitazione della libertà fondamentale, e prendere coscienza che ben altri sono i diritti fondamentali che ogni giorno vengono negati e calpestati con il nostro tacito assenso, manifestato con la nostra apatia e il nostro laissez faire. Il diritto alla salute è diritto alla vita .
PS: Per i sospettosi e gli amanti della dietrologia ci tengo a precisare che pur avendo un genitore non deambulante non ha mai usufruito del servizio di riabilitazione domiciliare, ma fa attività di riabilitazione privatamente, ergo la mia non è una forma di denuncia personale, ma un dare voce a quei cittadini che molti pensano essere gli anelli deboli della catena, ma che non lo sono perchè comunque hanno già provveduto a segnalare la situazione nelle sedi opportune.