“Parla” acrese il “videogame” che valuta i candidati e vince l’hackathon di Resto al Sud

Tre giovani tra i 25 e i 30 anni hanno vinto la tappa calabrese del Resto al Sud Hackathon Tour, l’iniziativa che premia le idee imprenditoriali più innovative provenienti dal mondo universitario.

Il progetto decretato vincitore l’11 dicembre 2019 a Rende, in provincia di Cosenza, si chiama SWAG (Skills in Work-life Analysis Game) ed è un’applicazione che permette ai neolaureati di proporsi per il posto di lavoro più adatto e alle aziende di trovare il candidato giusto.

In che modo? Attraverso la “gamification”, cioè uno strumento che attraverso i meccanismi del gioco mette in luce le caratteristiche professionali e caratteriali di un neolaureato, riuscendo ad evidenziare anche abilità e attitudini non sempre identificabili con le tradizionali tecniche di valutazione. Insomma, uno strumento di profilazione innovativo e user-friendly che si propone di fotografare le soft skill attraverso una serie di esperienze di gioco.

I protagonisti di questa iniziativa provengono tutti dall’Università della Calabria: Luca Altomari, 26 anni, studente di Ingegneria gestionale, Natalia Altomari, 30 anni, psicologa, e Daniele Vigliaturo, 26 anni, laureato in Giurisprudenza.

Con la vittoria dell’hackathon si sono aggiudicati un insieme di servizi, del valore di 7.000 euro, per consolidare il progetto e accrescere le competenze imprenditoriali, in modo da trasformare l’idea in una vera attività di business. Il team avrà inoltre la possibilità di essere finanziato con gli incentivi Resto al Sud, che prevedono un contributo fino a 200.000 euro.

Al secondo posto il team “Il pacco da giù”, composto da cinque studenti e laureati tra i 20 e i 34 anni. L’idea consiste in una piattaforma digitale con la quale, tramite abbonamento, è possibile ordinare a distanza i prodotti alimentari tipici e genuini della Calabria. A favore di questo progetto verranno erogati servizi del valore di 3.000 euro per rafforzare la capacità di fare impresa e per favorire il networking,

La competizione di Rende, promossa da Invitalia in partnership con l’Università della Calabria – Liaison Office d’Ateneo, ha messo a confronto 33 aspiranti startupper, selezionati con una call e organizzati in 16 squadre, che hanno lavorato per due giorni, insieme ai coach di Invitalia, dell’Università e della società Onde Alte per focalizzare l’idea di impresa e accelerare lo sviluppo dei progetti.

In particolare, nel corso dell’hackathon i team hanno verificato i punti di forza e di debolezza del loro modello di business e hanno preparato un pitch che, al termine dei lavori, hanno presentato alla giuria. Quest’ultima era composta da tre esperti di Invitalia, quattro docenti dell’Università della Calabria e da Andrea Geremicca, studioso di innovazione e co-founder di Impactscool.

Il Resto al Sud Hackathon Tour proseguirà nei primi mesi del 2020 nelle regioni del Centro-Nord.