Parco eolico di Acri, la presa di posizione del comitato ProteggiAMOilterritorio: «No all’eolico a Serra Crista»
«Il nostro comitato ProteggiAMOilterritorio ha dichiarato la sua decisa contrarietà alla realizzazione di opere che deturpano il nostro territorio e ne stravolgono la sua composizione naturale. Come ormai noto, ad Acri sono stati previsti due impianti eolici nelle località Serra Crista e Serra Capra. Questi interventi sono stati decisi senza coinvolgere la popolazione». È quanto si legge in una nota del comitato ProteggiAMOilterritorio.
«Esprimiamo forte preoccupazione – continuano – sulle gravi conseguenze che deriverebbero dalla loro realizzazione:
• il primo impianto in località Serra Crista: il progetto prevede la realizzazione di 5 torri, ciascuno con un’altezza di 135 metri, che arrivano ad oltre 200 metri totali considerando l’effetto dovuto al diametro delle pale;
• il secondo impianto, invece, in località Serra la Capra, in Sila Greca, con un cantiere lavori già in stato avanzato. Si stanno costruendo le fondamenta per la prima pala eolica. Il progetto non può essere visionato a meno che se ne faccia espressa richiesta in comune».
«Finalmente – affermano – conosciamo in merito il parere negativo sull’impianto eolico di Serra Crista dato dalla Soprintendenza delle Belle arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale. Parco eolico “Acri” – loc. Serra Crista -. Conferenza dei Servizi (Acquisita al prot. n. 2766 del 17. 03. 2022)). Trattasi di un parere autorevole e competente; ma solo ora scopriamo che dallo scorso anno (2022) la Soprintendenza aveva già ribadito che il progetto non doveva assolutamente essere realizzato.
Quindi, perché l’amministrazione comunale decide oggi di dare parere positivo e disponibilità alla Regione per farlo realizzare? E perché ha revocato una delibera comunale che garantiva la tutela ambientale nella zona Serra Crista? Non si ha nulla di ufficiale rispetto all’iter procedurale del progetto, si spera solo che il parere negativo della Soprintendenza possa incidere risolutamente nell’evitare la realizzazione dell’impianto».