OPINIONI | Il consiglio comunale? «Un teatro»
di Gammuto Domenico, Nigro Vincenzo e Nigro Nicola
Assistere di questi tempi ai lavori di qualche Consiglio Comunale equivale in taluni casi quasi a godersi, comodamente seduti in poltrona, uno spettacolo degno della commedia dell’arte, o meglio ancora, del teatro classico . Mondo parallelo nel quale si muovono figure dai lineamenti nettamente caratterizzati, quale il mattatore che prende parola sempre in maniera convinta, seppur quasi mai convincente; la primadonna, che vorrebbe su di sé le attenzioni della folla, l’istrione che cerca di ritagliarsi il proprio spazio sulla scena balzando a destra e a manca.
Accanto ad essi si agita una schiera di altri personaggi minori che si alternano sul palco: le evanescenti comparse relegate al silenzio, i figuranti che improvvisano sulle ali della loro unica battuta, le macchiette che ci strappano un sorriso (a volte un ghigno) quando prendono parola. A differenza però della commedia dell’arte, il Consiglio Comunale assume i connotati di massima serietà, come del resto si confà al prestigio istituzionale che esso riveste.
Duole constatare come l’evolversi dello scorso Civico Consesso abbia trasformato presto l’ambiente dapprima in un’aula di Tribunale e successivamente in un’arena gladiatoria nella quale scontrarsi a suon di attacchi personali, liti private, ettolitri di veleno e di bile riversati sull’avversario. Alla stragrande maggioranza dei cittadini del Comune di Acri, ed a noi Innovatori in primis, crediamo sinceramente interessi ben poco delle vicende giudiziarie nelle quali è stato coinvolto il Sindaco Capalbo.
Riteniamo infatti che non spetti ai cittadini stabilire l’innocenza o la colpevolezza di nessuno; la macchina della giustizia farà il suo corso ed esprimerà il verdetto finale. Da parte nostra auguriamo sinceramente al Sindaco Capalbo di poter dimostrare la propria innocenza. Gli avversari, in politica come del resto in altri ambiti della vita, bisognerebbe eventualmente sconfiggerli sul campo, e non, come magari desidererebbe qualcheduno, accontentarsi di una vittoria, per così dire, a tavolino.
Detto ciò, dispiace che sia stato consumato gran parte del tempo a disposizione nello scorso Consiglio discutendo di questioni che, a nostro avviso, avrebbero meritato una trattazione estremamente più rapida a discapito dei punti fissati all’ordine del giorno, i quali, pur essendo significativamente più interessanti, sono stati confinati in un margine temporale piuttosto ristretto.
D’altronde, in politica soprattutto come in teatro del resto, i tempi sono essenziali e non sincronizzarsi potrebbe significare, ad esempio, emanare un’ordinanza di chiusura delle scuole alle ore 07:15 (!) e dare seguito all’abbattimento del cipresso di piazza Purgatorio in orario tutt’altro che diurno (!). Scelte discutibili e che stanno facendo discutere.
Soprattutto alla luce del fatto che a distanza di anni in pochi hanno realmente capito in cosa consista il fantomatico piano neve targato Capalbo e quanto possa apparire economicamente vantaggioso un intervento che è costato, conti alla mano, circa seimila euro alla cittadinanza. Senza dimenticare tutte le situazioni che aleggiano, come il Fantasma dell’Opera, dietro le quinte dei programmi elettorali: dalla viabilità fatiscente all’ingegnerizzazione delle reti idriche, dalla vicenda sempre spinosa del nosocomio alle postazioni promesse, ma mai effettivamente realizzate, dell’elisoccorso, argomento che ritorna, ahinoi, fortemente in auge ogni qualvolta si abbia a che fare con episodi in cui occorre prestare soccorso immediato. Rimaniamo in trepidante attesa di ciò che accadrà nei prossimi atti sul palcoscenico della nostra Città. Sipario.