Acri, comunità d’accoglienza

[sg_popup id=”5″ event=”onload”][/sg_popup]di Luisa Azzinnari 

Ieri la comunità acrese, raccolta in profonda fede cristiana, ha salutato il Guardiano del locale Convento dei Cappuccini e della Basilica del Beato Angelo, Fra Pietro Ammendola, in quanto eletto nuovo Ministro Provinciale dei Frati Cappuccini della Calabria, a conclusione del terzo Capitolo Provinciale Ordinario dei Frati Minori Cappuccini della Calabria. Che gli auguri al nuovo Ministro Provinciale di proficuo lavoro e di un luminoso percorso spirituale, gli giungano graditi. A succedergli nelle vesti, sarà Fra Francesco Donato, catanzarese di nascita, ordinato sacerdote poco meno di un anno fa, al quale vanno i più sentiti auspici per questo nuovo mandato ecclesiastico. Questo accade in un momento politico-amministrativo molto delicato per il paese che a breve sarà chiamato alle urne per eleggere il nuovo Sindaco. Il desiderio è che la casa comunale e la comunità di credenti, possano iniziare insieme questo percorso avendo quali obiettivi: la “mobilità umana” al fine che non vengano a mancare all’ordinaria cura pastorale, territoriale e parrocchiale i nostri concittadini e, soprattutto il “turismo religioso”, affinché  affini  lo spirito umano e ne arricchisca la conoscenza. Acri, terra di Beati e luoghi sacri,  proprio in questi mesi si sta preparando, con una compostezza riverenziale, verso la Santificazione del Beato Angelo. Quale momento straordinario migliore di questo per fondere i popoli, le culture, le tradizioni e sublimarne un forte impatto mistico e gioioso. È giusto che il  turismo e le religioni condividano l’uso di uno stesso patrimonio culturale di elevato spessore, in una dialettica costruttiva ed umanamente motivata. Conoscere luoghi ad alto impatto religioso, come la città di Acri, è necessario perché attraverso essa emergano valori di una società e di un credo fortemente radicati. Si  spera che l’incidenza del turismo religioso nella società acrese, sia fatta di contemplazione, d’incontro e di gioia condivisa nel Signore “a lode della sua gloria”.