Mia Cara Pettegola tutto ma TACCAGNI NO !!

Navigando sul social network più frequentato al mondo (Facebook), la scorsa sera, mi imbatto in un link condiviso da qualche amico che induce in me il senso di curiosità. Cliccandoci sopra, tale link mi indirizza “magicamente” su un sito dal nome e dal logo “simpatico” che in un certo senso a primo impatto attira anche la mia curiosita da “internauta“.Il sito in questione si chiama “La Pettegola (notizie per sentito dire)“, un sito che tratta notizie curiose ed alcune volte anche simpatiche, che possono in alcuni casi farti anche scappare la risata, strapparti un sorriso. L’immagine che mi risalta subito all’occhio è quella del mitico Zio Paperone che come di consueto fà il suo tradizionale tuffo nella sua speciale e ricca piscina, fino a questo momento tutto mi appare “normale”. Leggendo il titolo però inizio già ad avere qualche esile sospetto che si materealizza leggendo dal primo all’ultimo rigo l’articolo che si intitola: “Il paese più taccagno d’Italia? Si trova in Calabria!“, a questo punto inizio veramente a pensare che ciò che sospettavo si stava veramente materializzando. Leggo ed allo stesso momento mi pongo una domanda “amletica” ben precisa: vuoi vedere che questa “Pettegola” ora apostrofa i miei compaesani come taccagni? . Sorpreso ma allo stesso tempo sorridendo mi ritrovo nel rigo in cui la Pettegola svela il nome di questo paese calabrese “taccagno”, si è proprio il mio bel paese, è proprio Acri. Da questo momento penso subito in uno scherzo, penso che l’articolo si concluda in modo simpatico, ed è proprio qui che mi sbaglio, la conclusione sarà anche simpatica (forse per la Pettegola), ma onestamente mi “urta” un pò. Mentre il mio orgoglio da acrese esce fuori nell’articolo spunta un fantomatico studio, condotto da un anch’esso fantomatico Istituto Ligure,in cui emerge che gli acresi mensilmente spendono solo il 4,5 % delle entrate totali nel mese stesso,e tutto questo ci colloca al primo posto nella classifica tra i più “taccagni” d’Italia. Evviva, finalmente abbiamo vinto qualcosa, finalmente qualcuno si accorge di noi, finalmente dopo i vari problemi che Acri stà vivendo in questo periodo (randagismo, spazzatura, ecc ecc), qualcuno riconosce ad Acri una vitttoria. Il sorriso diventa risata,al punto che la mia risata quasi quasi sveglia chi condivide la mia stanza da studente universitario. A questo punto mi imbatto nel passaggio conclusivo che trasforma il “riso in pianto” , la frase incriminata è la seguente : “D’ora in avanti, perciò, se voleste magari scroccare un caffè a qualcuno fate attenzione a non trovarvi in un bar di Acri…meglio spostarsi di qualche km in un bar di un comune limitrofo!“, tutto ciò (spero) sia stato scritto per mantenere la linea editoriale “simpatica” del sito , ma onestamente un pò urta il mio orgoglio e credo anche quello di molti acresi e questo mi porta a dover rispondere in modo “simpatico” alla Pettegola. E’ vero che le notizie trattate dal sito sono curiose , simpatiche e sopratutto  “notizie per sentito dire”,  ma a questo punto mia cara Pettegola posso affermare ( e con me i miei compaesani o gran parte di loro) che chi ha fatto da “spia” non sia mai venuto ad Acri, neanche di passaggio.
Dentro di me  o mia cara Pettegola, si materealizzano le tante serate trascorse tra amici nei vari ed innumerevoli bar di Acri, quando a volte si fà a gara per chi offre di più; penso alle varie feste di famiglia che iniziano alle 6 del mattino per terminare tra un bicchiere di vino (al minuto) e quintali di carne il giorno dopo, penso ai matrimoni “epici” dove più che il menù andrebbe messo un tabellone con su scritto “lasciate ogni speranza o voi che entrate”; penso al fatto che anche se con 5 euro in tasca quando vedi in giro gli amici ti viene spontaneo offrire a loro da bere, penso che nelle feste di Paese  si regalano panini e vino. Penso anche alla frase che neanche un mese fà un barista acrese (Bruno ndr) mi disse : “Francè devo mettere un avviso con scritto che nel bar è vietato offrire il caffè ai clienti perchè si crea troppa confusione“. Si mia cara Pettegola, qui ad Acri c’è anche chi per evitare il caos più totale davanti alla cassa pensa che sia necessario “impedire” ai clienti di offrire il caffè ai vari amici che si trovano nel locale. Mia cara Pettegola, a NOI acresi può dirci di tutto, puoi dire che abbiamo collegamenti stradali da terzo mondo, puoi dire che ………………. ops, cioè, magari, si questo , vabbè puoi dirci qualsiasi cosa, ma TACCAGNI NO. Definirci taccagni fà male a noi ma credimi fà cadere un mito anche ai Comuni vicini o comunque limitrofi, che hanno da sempre visto Acri come la patria dell’accoglienza e del mangiare e bere a sbafo.
Spero mia cara Pettegola che possiamo ospitarti in uno dei nostri bar (per la cronaca ad Acri ne contiamo una cinquantina) , per poterti offrire un caffè, e perchè no anche un “ammazza caffè”, tranquilla Pettegola, non vogliamo picchiarti o spennarti, se qui dopo che qualcuno ti offre il caffè ti dice “mò ci vò l’ammazza cafè” (ora ci vuole l’ammazza caffè) significa che vuole offrirti anche l’amaro ( Silano).

Ricordi Pettegola che a mio modesto avviso in un mondo dove la comunicazione “naviga” alcune frasi anche se simpatiche possono creare dei “casi” poco simpatici .

Saluti da un acrese ORGOGLIOSO

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