Elezioni Acri, Zanfini a Capalbo: «Io non autorevole? Da quale pulpito viene la predica»

La campagna elettorale per le elezioni comunali di Acri è iniziata da pochi giorni ma sono già parecchi i botta e risposta tra i candidati a sindaco impegnati nella corsa per la poltrona di palazzo Gencarelli.

Zanfini a Capalbo: «Non sono autoritario ma so vestirmi di autorevolezza quando serve»

«Da che pulpito viene la predica», Natale Zanfini replica cosi a Pino Capalbo che, ai microfoni del nostro network, aveva definito il suo avversario politico come candidato “non autorevole”, in relazione alla proposto lanciata da alcuni consiglieri di opposizione che hanno inviatato i candidati a primo cittadino a sottoscrivere un accordo al momento della composizione delle liste per evitare candidature clientelari, il cosiddetto “Patto di legalità”: «Un solo patto di legalità può esistere ed è quello con i cittadini – aveva detto ai nostri microfoni Capalbo-. Se fosse stato un candidato autorevole – aveva aggiunto l’attuale sindaco di Acri parlando di Zanfini – non avrebbe sottoscritto un patto di legalità elaborato da altri ma avrebbe chiesto ai candidati a sindaco di elaborare un patto di legalità, che comunque reputo superfluo».

La replica di Zanfini è arrivata durante la presentazione delle sue 6 liste che si è svolta ieri sera su Corso Pertini ad Acri: «Ho sentito l’intervista del sindaco – dice Zanfini – da quale pulpito viene la predica non lo so. L’autorevolezza mi deriva dal mio percorso umano, professionale ma anche politico – continua –l’autorevolezza mi deriva dai tanti candidati che mi sostengono e dalle migliaia di persone che mi voteranno il 12 giugno».

Il candidato sostenuto da liste civiche, molte delle quali composte da esponenti di centrodestra, aggiunge ancora: «Evidentemente il sindaco (Capalbo ndr) si è confuso e voleva dire autoritario. Allora, io non sono autoritario ma so vestirmi di autorevolezza quando serve. Mi reputo una persona democratica e non sarò mai un uomo solo al comando. Nella mia epserienza amministrativa non mi circonderò mai di persone che si inchinano al potente di turno e di quelle che si definiscono Yes Man». 

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