Dopo l’Epifania prometto di mettermi a dieta

di Franco Bifano

Al nuovo anno che arriva i bambini spesso affidano i buoni propositi (promettono di fare i compiti, di non fare arrabbiare la Mamma ecc..).
Lo fanno un po’ per tradizione, un po’ per “interesse” perché i buoni propositi sono spesso premiati generosamente dai genitori.
Noi adulti, con l’anno che arriva, abbiamo un approccio diverso: innanzitutto, se l’anno in scadenza è stato particolarmente avaro, gli rivolgiamo quasi sempre l’invito ad essere migliore rispetto a quello precedente, esortandolo ad essere più generoso e proficuo di cose positive.
Si tratta, comunque, di una sorta di rito scaramantico (come i botti della sera di Capodanno, per intenderci) la cui efficacia è tutta da dimostrare.
Però, come si dice “meglio provarci” al limite, male che vada, avremmo fatto (come nel caso dei fuochi d’artificio) tanto rumore per nulla.
Anche quest’anno, per non sottrarmi a questa tradizione, qualcosina al nuovo arrivato la vorrei chiedere. Poca roba per carità, non vorrei che il 2018 pensasse di avere a che fare con un ingordo.
Mi piacerebbe, ad esempio, che l’anno nuovo ci liberasse da una sorta di virus. No, non quello influenzale, quello ormai con il vaccino e con le dosi giuste di Tachipirina, riusciamo a tenerlo sotto controllo. Mi riferisco a qualcosa di molto più subdolo e contagioso, resistente persino ai vaccini. Roba forte, che si trasmette anche senza contato diretto, apparentemente innocuo, infatti non da’ febbre, non toglie l’appetito, non debilità il fisico, non costringe a letto, però è pericolosissimo! E’ conosciuto con il nome scientifico di “INDIFFERENTIA D’ANIMUS”, più comunemente invece come INDIFFERENZA. Colpisce tutto l’anno con un contagio che va Nord a Sud della Penisola.
Bambini e ragazzi per fortuna ne sono immuni, probabilmente perché gli anticorpi per questa “patologia” sono custoditi e nei loro giovani cuori. Anticorpi speciali pronti a svilupparsi attraverso le innumerevoli emozioni che ogni giorno essi vivono e in automatico trasformano in sentimenti positivi. Questa sorta di alchimia stimola in loro una curiosità costante che li spinge a cercare continuamente risposte, rendendoli, evidentemente, immuni all’indifferenza. Malefico “virus”, questo, che invece colpisce gli adulti anche quelli anagraficamente giovani.
Il meccanismo iniziale non è ancora chiaro: si ritiene che fa fonte scatenante sia da attribuire all’avvizzimento (a volte precoce) del muscolo cardiaco, incapace di provare emozioni neanche davanti alle ingiustizie più evidenti. Con il tempo, le cose sono destinate a peggiorare trasformando l’individuo, in un vero e proprio automa capace di accettare passivamente qualsiasi angheria. Si va dall’essere governati da incapaci, al saccheggiamento di risorse pubbliche, dalla corruzione, alla perdita dei diritti, dalla sanità scadente alla dignità calpestata. Niente provoca più azioni o reazioni, e tutto va, in un continuo “panta rei”.
Ecco, se il nuovo anno riuscirà ad esaudire questo desiderio prendo un impegno come i bambini di cui parlavo all’inizio: quello di unirvi a quanti di voi hanno fatto il buon proposito di mettersi a dieta il primo lunedì dopo l’Epifania.
Detto tra noi, sappiamo tutti che questa è solo una formula illusoria che serve a sentirci meno in colpa quando alzandoci da tavola ci renderemo conto di aver spazzolato di tutto. Del resto non è anche una pura illusione sperare, che senza far nulla, le cose cambino solo perché affidiamo le nostre speranze al nuovo anno, accolto festeggiando con panettone, spumante, tric trac e mortaretti?