Devastato dall’uranio impoverito, conferita a Carlo Calcagni la cittadinanza onoraria di Acri

Acri ha reso omaggio al coraggio e al sacrificio del colonnello Carlo Calcagni, conferendogli la cittadinanza onoraria durante una cerimonia che si è svolta a palazzo Sanseverino Falcone, all’interno della sala che ospita il Consiglio comunale della città silana. Una cittadinanza onoraria che arriva dopo quella conferita lo scorso 15 giugno al procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido. 

La storia del colonnello dell’esercito risale alla missione di pace in Bosnia – Erzegovina (1996), quando è stato contaminato da ben 28 metalli pesanti, subendo gravi ripercussioni sulla sua salute. Nonostante le sfide e le malattie che lo hanno colpito, Calcagni si è affermato come un esempio di determinazione e tenacia. Il suo corpo porta i segni delle 24 patologie innescate dal metallo pesante utilizzato principalmente nella fabbricazione di armi e munizioni, ma non solo. L’uranio impoverito viene spesso usato per rinforzare le armature e rendere i proiettili più perforanti.

L’ufficiale elicotterista dell’esercito Italiano e paracadutista della Folgore Calcagni è senza un polmone e convive con livelli di saturazione al di sotto dei limiti di guardia, con dialisi, flebo, farmaci. Trecento pastiglie al giorno ma una forza d’acciaio.

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