Come si ridicolizza una campagna vaccinale

di Giuseppe Donato


Venerdì sera. Stadio Olimpico di Roma. Un modellino radiocomandato, recante i loghi di una nota casa automobilistica teutonica e della massima manifestazione calcistica europea per nazionali rinviata al 2021 a causa del Covid, irrompe sul terreno di gioco e raggiunge l’arbitro del match inaugurale consegnandogli la sfera che permetterà ai ventidue atleti in campo di dare inizio all’incontro.
Come nella mente del più prolifico degli sceneggiatori scatta il flashback che riporta all’avvio della campagna vaccinale con l’ingresso trionfale del convoglio che, viaggiando per l’Europa, consegnò a fine dicembre le prime dosi del fluido magico che avrebbe riportato alla vita spensierata (più o meno!) le popolazioni del vecchio continente falcidiate dal virus con gli occhi a mandorla.


All’iniziale disponibilità di Pfizer/BioNTech destinata a coprire il fabbisogno delle categorie individuate come prioritarie nel piano vaccinale governativo, presto si aggiunsero i preparati di AstraZeneca, Moderna e in ultimo Johnson&Johnson, l’unico capace di adempiere al suo compito senza dover ricorrere alla seconda dose.
Pronti… via e subito si inceppa la macchina organizzativa: le strutture sanitarie vaccinano in proprio, ma sul territorio la rete fatica a connettersi agli ultraottantenni e ai fragili, mostrandosi fin troppo dispersiva nel dispensare il prezioso alleato alle categorie che ruotavano attorno alla campagna vaccinale, immortalando inoculazioni a scopo dimostrativo che finivano per alimentare turpi sospetti nella popolazione, convinta che i soliti regnanti si fossero già sottoposti alla vaccinazione confermando l’inflazionato motto di sordiana memoria.
Stop & go, dunque, fino all’ingresso in campo del preparato anglo-svedese, oggetto di limiti d’età mobili e quindi smistato da subito verso la popolazione scolastica, che coraggiosamente o meno si è sottoposta alla vaccinazione almeno fino all’ennesimo stop dettato dai casi di trombosi prontamente incorniciati dalle autorità sanitarie nel recinto dei casi rari e comunque attesi in proporzione al numero di somministrazioni, con il balletto di limitazioni e raccomandazioni culminato nella proposta di favorire l’inoculazione delle seconde dosi e valutare caso per caso l’utilizzo di vaccini alternativi per i soggetti che lo rifiutavano in occasione della prima somministrazione, favorendo l’accumulo di fiale che ha portato alle disastrose campagne Vax-day, Open-vax, AstraZeneca/Vaxzevria-day, alle quali si prendeva parte alla stregua delle estrazioni del lotto, consapevoli che la somministrazione era fortemente consigliata ad una popolazione rigorosamente over 60.


Escamotage? Tanti! Dalla ricerca dell’amico nel centro vaccinale che spifferava la presenza del richiestissimo Pfizer/BioNTech, passando per i riservisti, i caregiver, la pesca miracolosa sulla piattaforma di prenotazione allestita dalle Poste Italiane della sede che inoculava solo ed esclusivamente il preparato a stelle e strisce, fino a fortunati maturandi, quando ancora non era stato dato il via libera unitamente alla fascia d’età 12-16 e gli open day erano soltanto una trovata pubblicitaria per smaltire le dosi di AstraZeneca rimaste nei frigoriferi della Protezione Civile.
L’ennesimo colpo ad una campagna vaccinale a singhiozzo, con il quotidiano ricorso a ipotetiche somministrazioni di terze dosi e comunque la quasi certezza di dover fare i conti con i richiami annuali aggiornati in base alle varianti che si dovessero manifestare da qui al prossimo inverno, è arrivato con la morte (correlata o meno alla somministrazione del vaccino anglo-svedese sarà la magistratura ad appurarlo) di una giovane 18enne ligure che aveva preso parte all’ennesima cialtronata organizzata da frettolosi burocrati che inseguono dati vecchi di almeno 15 gg per giocare alle aperture a rischio controllato e alle camaleontiche colorazioni che presto potrebbero tingere di bianco anche la nostra sfortunata regione.
“Chi è vicino alla pignatta, mangia la minestra calda.”


Giuseppe Donato


P.S.: A scanso di equivoci, a seguito di regolare accesso sulla piattaforma delle vaccinazioni per la fascia d’età nella quale rientro, ho fatto la prima dose di AstraZeneca/Vaxzevria il 20/5 presso l’Ospedale da campo di Vaglio Lise (CS) e dovrei fare la seconda in data 5/8. Troverò la lista delle bevande (tipo trattoria!) dalla quale scegliere il vaccino da somministrare?