Carenza idrica ad Acri, Caiaro e Intrieri all’Amministrazione: «Dimettetevi»

di Luigi Caiaro – Giuseppe Intrieri – Gruppo consiliare Acri in comune

Sollecitati da più parti e spinti da diversi cittadini, ci vediamo, ancora una volta, costretti a scrivere per denunciare quello che nel ventunesimo secolo pare essere qualcosa di inverosimile, assurdo e dai tratti kafkiani.
E’ difatti inconcepibile che l’intero centro urbano della nostra cittadina sia da tre lunghi giorni abbandonato e privo di acqua potabile.


Ci uniamo al disagio e chiediamo scusa alle tante famiglie, soprattutto a quelle che devono assistere soggetti fragili, anziani e con disabilità, e alle tante attività produttive e commerciali che ormai da mesi si vedono negare quell’imprescindibile e indispensabile (soprattutto in tempo di pandemia) diritto del bene primario dell’acqua.
Interventi squinternati, squalificati ed inutili come la trivellazione dei pozzi di Sant’Angelo e Croce di Greca che sono costati circa CENTOTRENTAMILA EURO (ovviamente di affidi diretti) e dai quali ad oggi non viene immessa in rete neanche una goccia d’acqua, non sono stati risolutivi di un problema che in questi cinque anni di amministrazione capalbo si è ingigantito ed amplificato a dismisura.


Altri sarebbero stati gli interventi da dover effettuare e che noi avremmo messo in atto per almeno mitigare questa grave problematica.
In questi giorni anche i servizi ospedalieri sono stati minati dalla assenza dell’acqua arrecando infinite difficoltà ai tanti malati ed utenti della struttura sanitaria.


Purtroppo siamo costretti a ripeterci, ma, ahinoi, l’intera attività amministrativa e politica è stata improntata solo ed esclusivamente sul valzer delle poltrone e su una continua e perenne campagna elettorale, perdendo di vista i reali bisogni e le tante esigenze della città.


Alla luce di questo deludente, disastroso e clamoroso insuccesso amministrativo che palesa tutta la vostra incapacità ed inconcludenza politica, vi invitiamo a dimettervi ed a rimettere il mandato in mano agli elettori al fine di evitare ulteriori sconquassi ad una comunità che merita invece una classe politica che abbia a cuore esclusivamente la res pubblica e gli interessi della collettività.