Caiaro e Intrieri: «Preoccupazione e sgomento per le sorti dell’ospedale di Acri»

di Luigi Caiaro e Giuseppe Intrieri
Consiglieri comunali – Acri in comune

E’ davvero sconcertante e vergognosa la situazione in cui sta precipitando il nostro presidio ospedaliero.
Apprendiamo, da documenti ufficiali, che dopo quindici giorni di chiusura del reparto di medicina, lo stesso verrà riaperto notevolmente ridimensionato e cioè non più con i venti posti letto (per come previsto dall’Atto aziendale), bensì con soli sette posti di degenza.
Non sono più tollerabili ed accettabili il disinteresse, l’indifferenza e le ipocrisie dei vertici aziendali dell’Asp e soprattutto dei nostri politici/amministratori che continuano a fare solo esclusivamente proclami, in una campagna elettorale perenne, mortificando ed umiliando di fatto non solo le intelligenze, ma soprattutto ignorando le reali problematiche sanitarie del territorio.
Per scelte scellerate ed insensate, non solo si è messo a rischio il livello essenziale di assistenza, quanto si è sottoposto il personale medico ed infermieristico, che ha sempre svolto con sacrificio ed abnegazione il proprio lavoro, a turni ancor più massacranti e disumani con ovvie ripercussioni per il servizio sanitario erogato.
Ci pare di capire che il problema non lo si voglia, oppure non ci sia la capacità di affrontarlo per come andrebbe affrontato, e cioè aprendo di fatto un serrato, determinato ed ufficiale confronto istituzionale con i vertici dell’Asp, responsabili quest’ultimi di venir meno agli impegni presi al fine di garantire almeno il contenuto dell’Atto aziendale.


Alle nostre reiterate perplessità, circa la situazione sanitaria ci è sempre stato risposto che andava tutto bene, che non vi fosse nessun tipo di criticità, ma ad oggi quello che si evince in maniera oggettiva e tangibile è che, di fatto, il reparto di medicina(unica unità complessa) è stato ridimensionato a soli sette posti letto!!!
Non solo in qualità di consiglieri comunali, ma anche come cittadini di questa comunità, avendo appreso che ad oggi risulterebbe ufficialmente chiuso il reparto Covid, chiediamo che vengano riattivati i venti posti letto previsti ed i vari ambulatori specialistici per come indicato negli ultimi atti aziendali e per come previsto dalla legge che regolamenta gli ospedali di area disagiata.


Inoltre, riteniamo che debbano essere ripristinate in maniera seria e concreta le attività chirurgiche comprensive di tutte le attività ambulatoriali ed endoscopiche, non solo per dare sollievo alle tante esigenze sanitarie, ma anche per riattivare una ricaduta socio economica per le attività commerciali presenti sul nostro territorio.
Ci auguriamo che, in questo scorcio di consiliatura, piuttosto che con invettive e disdicevoli rappresentazioni del nulla rispetto a chi pone delle questioni vitali per la comunità, i nostri incapaci amministratori abbiano la compiacenza, l’educazione e la bontà di invertire la rotta di una macchina che sta, attraverso silenzi ed inettitudini politiche, trascinando ulteriormente questa nostra comunità nel baratro più profondo.