Autisti Ias, il problema è tutt’altro che risolto
Qualche giorno fa abbiamo rappresentato alla società IAS Autolinee la profonda
disapprovazione dei nostri rappresentati rispetto al comportamento aziendale mantenuto
con riferimento al (mancato) rinnovo del contratto aziendale.
Ci siamo preoccupati di segnalare all’Azienda che i lavoratori sono sensibilmente provati
dagli effetti, anche economici, della pandemia e dall’andamento dell’economia più in
generale, caratterizzato da un’inflazione dei prezzi al consumo di beni e servizi di prima
necessità che ha costretto i più ad un’austerità senza precedenti nella storia recente del
Paese.
All’impresa rossanese abbiamo scritto che l’omaggio natalizio, che giorni addietro si è
premurata di mettere in distribuzione, non trova ragion d’essere nel caso in specie; almeno
non nei confronti dei lavoratori che ci pregiamo di rappresentare, alle quali legittime
rivendicazioni nessuna attenzione datoriale è stata rivolta.
Abbiamo fatto presente che un omaggio ha senso solo quando costituisce attestato di
gratitudine verso i lavoratori, ossia verso coloro che, al pari dell’impresa, assicurano la
prosperità aziendale.
L’occasione ci ha consentito di far osservare che quando il datore di lavoro si sottrae al
ruolo del pater familias, così come la IAS Autolinee ha fatto durante il periodo Covid e,
successivamente, nell’ambito della trattativa per il contratto aziendale, accampando futili
giustificazioni e dimostrando l’assenza di una visione del lavoro ad ampio spettro, il dono
natalizio non assume alcun valore.
Abbiamo la speranza che le politiche del lavoro attuate da imprenditori illuminati dei quali
l’Italia può andar fiera – che mettono al centro il lavoratore e non il profitto – possano
essere emulate anche in terra di Calabria ma, fino ad allora, la nostra premura sarà rivolta
ai diritti, non alle finte attenzioni.
Riaffermiamo, ancora con maggiore determinazione, che le rivendicazioni dei lavoratori
Ias Autolinee attendono risposte, fatte di atti concreti, di costante attenzione alla classe
lavoratrice, e non già di frugali omaggi natalizi.
Comunicato stampa Faisa-Cisal