ACRI: Trasporti , L’ufficio Gare Respinge le Accuse

La lunga polemica sui trasporti scolastici, con il momentaneo epilogo scritto in occasione dell’apertura delle buste della gara e il mancato affidamento del servizio, lunedì scorso sono approdate anche in consiglio comunale. Era inevitabile, dopo che per settimane non si è parlato d’altro.
Non sempre la discussione è stata scevra di riflessi politici e non sono mancati i casi in cui sulla questione di merito ha fatto premio la collocazione della prospettiva di riferimento.
Al netto delle dinamiche che investono le attuali collocazioni politiche, regna, come è chiaramente emerso in consiglio comunale, una preoccupante dose di incertezza sul futuro degli scuolabus.
Acritrasport, che gestiva parte del servizio per conto del Comune, ha licenziato i suoi dipendenti nello scorso giugno. Alcuni di costoro sono ex Lsu-Lpu, approdati a questa esperienza nel 2003, con il miraggio di una definitiva stabilizzazione, e ora si ritrovano per strada. Nel frattempo il Comune, con una determina del responsabile di settore, si è cautelato con un affido diretto a un’azienda per sessanta giorni.
L’asprezza del confronto tra le parti in causa ha spesso tirato dentro la polemica l’Ufficio Gare del Comune, di cui è responsabile Armando Covello.
“Ci tengo a sottolineare – commenta Covello – che sia io che il collega De Marco, oltre a tutto il personale assegnato ai due settori, abbiamo sempre agito nel più assoluto rispetto delle normative. Noi – aggiunge Armando Covello – siamo dei tecnici, ci limitiamo ad applicare le norme, per la giurisprudenza ci sono gli avvocati. Non toccano a noi valutazioni di questa natura, così come non possiamo occuparci di questioni che riguardano la politica. Ci tengo a sottolineare questa netta demarcazione, anche perché fa capire l’infondatezza di alcuni giudizi superficiali”.
In tutte le vicende in cui è stato costretto a presentarsi davanti al Consiglio di Stato per conto del Comune, l’Ufficio Gare l’ha sempre spuntata, con relativa condanna alle spese legali della parte avversa, e questo rende ancora più indigeribili affermazioni di presunte incapacità.
Anche sulla determina di affido diretto “le polemiche sono state quantomeno eccessive. E’ stata scelta un’azienda che, dagli accertamenti di rito, effettuati dall’ ufficio di competenza, è risultata in regola e qualificata per svolgere il servizio, il controllo “su strada” non è compito nostro. C’è poi un aspetto finora sottovalutato: l’affido non è rinnovabile e, scaduti gli effetti della determina, seguiremo le procedure dettate dal “Codice degli Appalti”, coinvolgendo altre aziende”.
Sulla controversa vicenda della cosiddetta “clausola sociale” del bando di gara, in cui si obbliga l’azienda vincitrice all’assunzione dei 24 lavoratori ex Acritrasport, “la giurisprudenza al riguardo è tutt’altro che chiara, poiché vi sono sentenze che vanno in direzioni diverse. Nell’incertezza, abbiamo preferito privilegiare gli aspetti sociali piuttosto che altri”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 03-10-204.