ACRI: Il Comune Rinuncia alla Centrale a Biomassa

Ci sono volute nove ore di discussione per completare l’ordine del giorno della seduta del consiglio comunale convocata per venerdì pomeriggio. La riunione, che aveva in agenda otto punti, è terminata all’una e mezza di notte.
L’elemento di maggior rilievo che questa seduta consegna agli atti è la rinuncia alla centrale biomassa, con la revoca di due precedenti delibere del consiglio comunale.
C’erano già pronti 800 mila euro dalla Regione per le opere di urbanizzazione, cui il Comune di Acri rinuncerà.
I timori di appetiti della criminalità organizzata e la mancanza di una profonda convinzione circa la validità del progetto, alla fine, hanno prevalso, accantonando di fatto questa strada intrapresa con il Programma di Sviluppo Locale.
La rideterminazione della misura delle imposte, delle tasse locali e delle tariffe per servizi produttivi e a domanda individuale è il più immediato effetto del dissesto, con aliquote al massimo e servizi al minimo. Il sindaco Nicola Tenuta ha annunciato la presentazione del ricorso contro la delibera della Corte dei Conti che imponeva al Comune di dichiarare il dissesto, nella speranza che qualcosa ancora si possa fare.
Le opposizioni invece il ricorso lo presenteranno contro la delibera del consiglio comunale che ha ufficializzato il dissesto.
Molto di è discusso poi su ordine pubblico e sicurezza sul territorio, un tema sollecitato dalle opposizioni.
Alla fine è stato votato un ordine del giorno in cui si prende atto della gravità di una situazione che negli ultimi mesi ha visto Acri essere preda di un numero significativo di atti criminosi e si sollecita, rivolgendosi direttamente al Ministero competente, una più numerosa presenza di Carabinieri su un territorio esteso per 200 chilometri quadrati.
Azione bipartisan anche per il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace, la cui presenza è minacciata dal dissesto e su cui le forze politiche sono intenzionate a dar vita a una dura battaglia.
Il Comune già da tempo si è dichiarato disponibile ad accollarsi le spese di gestione del presidio di giustizia, coinvolgendo anche quello di Bisignano, e questo dovrebbe essere motivo di ottimismo, ma l’imminente arrivo della terna di commissari che dovrà gestire il dissesto non fa dormire sonni tranquilli.
Approvato anche il resto dell’ordine del giorno: regolamento per la pubblicità e la trasparenza della situazione patrimoniale e reddituale dei componenti degli organi di indirizzo politico titolari di cariche elettive e di governo. Esame e approvazione; approvazione piano di valorizzazione e recupero delle terre civiche – Montagna di Pietramorella; vendita reliquato terreno Sig. Francesco Ferraro; e vendita reliquato di terreno Sig. Francesco Paterno.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 26-01-2014.