OPINIONI | Quattro idee sulla sanità acrese

di Vincenzo Morrone

Nei giorni scorsi ho letto alcuni articoli e post social riguardanti Acri. Gli argomenti erano principalmente due, il declino dell’ospedale e il progetto del parco eolico a serra la capra.

Io, come la quasi totalità della mia generazione, non abito ad Acri. Lavoro a Torino (in Asl tra l’altro quindi sono parecchio sensibile ai discorsi sull’ospedale) e posso seguire le vicende solo da lontano. Noto con piacere che un pezzo della cittadinanza si sta organizzando contro il parco eolico, mentre altre voci dicono che se si ferma pure questo investimento ad Acri sarà sempre peggio, in pratica la vecchia paura che se si impedisce di gettare un po di cemento da qualche parte i soldi coi quali viene comprato questo cemento non saranno spesi. Acri vive da decenni un enorme spopolamento, che viene rimarcato quasi settimanalmente dai post dei social locali. Dubito che 4 pale eoliche possano portare ricchezza, così come dubito che da quelle pale eoliche possa arrivare uno sconto sull’elettricità, anche sul discorso riportare la gente in paese la vedo alquanto dura.
C’è un ambito principale nel quale la politica acrese dovrebbe investire, la sanità. Ambito che a livello nazionale non è che sia proprio al primo posto nelle mire di chi governa o a governato, in Calabria poi credo sia molto oltre l’ultimo posto. Eppure è quello su cui bisogna puntare i piedi.
L’ospedale di Acri non solo non deve essere chiuso, ma deve essere ampliato. In quelle mura devono trovare posto ambulatori per la cura del diabete, malattia che cresce sempre di più e che ha una enorme disparità di cure dal nord al sud italia, ambulatori di ecografie, e altri ambulatori legati alle malattie presenti sul territorio e alla prevenzione. Credo ci sia gente molto più preparata del sottoscritto che può organizzare un centro di medicina ospedaliera e di territorio.
L’ospedale dovrebbe essere uno dei volani dell’economia locale, posti di lavoro per medici, infermieri, oss e per tutto l’indotto che ci gira intorno.

La riorganizzazione dell’ospedale di Acri dovrebbe diventare l’esempio per altre situazioni simili in calabria per risollevare la sanità regionale. La popolazione del nostro piccolo comune diventa sempre più anziana, i percorsi di assistenza sono una necessità immediata. Non credo che un piano terapeutico per il diabete, o una elettromiofrafia potranno essere fatte sotto la pala eolica.


Tempo fa ho visto le foto di un presidio della camera del lavoro fuori dal nosocomio. Bella iniziativa ma non basta. Ribadisco, la sanità deve essere l’obiettivo principale, il resto sono chiacchiere.