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La San Giacomo-Sila dissestata e pericolosa

E’ un pomeriggio di ottobre, solare e caldo. Con alcuni residenti della zona percorriamo la strada comunale San Gaicomo-Sila. Siamo a circa mille metri di altitudine, ai piedi della Sila. Un percorso panoramico tra pini e abeti, montagne, colline e pianori.
Da un lato il mar Ionio, dall’altro le alture del massiccio silano. Sono circa otto chilometri ma ci impieghiamo poco meno di mezz’ora. Il motivo? Presto detto. Le foto parlano da sole.
L’arteria è dissestata in più punti. Vi sono buche che sembrano crateri che mettono a serio rischio l’incolumità degli automobilisti e ne rallentano di molto i tempi di percorrenza. Chi percorre la strada, spesso, è costretto a veri e propri slalom, imprudenti e pericolosi. Per evitare le buche, e quindi di farsi del male o distruggere il proprio mezzo, si è costretti a invadere la corsia opposta con tutte le conseguenze immaginabili. Una strada comunale in condizioni letteralmente disastrose.
Sono circa dieci anni che il comune non effettua lavori di manutenzione, ordinaria o straordinaria. Gli ultimi interventi, infatti, risalgono al 2003, guarda caso con sindaco Tenuta, il primo cittadino attuale.
Da allora solo rattoppi che non hanno certo risolto il problema. Eppure l’arteria è molto trafficata da pendolari, residenti, proprietari terrieri e imprenditori che in questo pezzo di terra hanno deciso di vivere, investire e lavorare.
C’è di più: la strada è percorribile anche da chi è diretto o proviene dalla fascia ionica, soprattutto da Corigliano e Rossano, distanti pochi chilometri. Insomma una strada strategica ed importante che, se funzionale e sicura, potrebbe favorire l’afflusso di turisti o di residenti dei centri limitrofi.
Ora i residenti chiedono interveti mirati e urgenti, prima che inizia la stagione invernale che precluderebbe ogni lavoro e peggiorerebbe lo stato delle cose.
In questi giorni il comune sta provvedendo ad asfaltare molte vie del centro, anche in prossimità di abitazioni di amministratori, che versavano in condizioni discrete.
Perché allora non intervenire anche sulla disastrata San Giacomo-Sila?

 

 

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