Bisignano – le 10 domande (senza risposta) all’amministrazione comunale

Comunicato stampa dagli amici di Bisignano in rete

Lo staff di Bisignanoinrete propone queste domande all’amministrazione comunale. Dieci domande sui temi forse più centrali di questo territorio con la viva speranza che – almeno per una volta – ci sia intanto una risposta e poi un dibattito in un’opinione pubblica sempre più somigliante a una tifoseria che non a una massa pensante e oggettiva.

  1.  La questione ambientale sarà risolta una volta per tutte?
  2.  Si interverrà con decisione sulla SP234?
  3.  Qual è il reale stato dei conti?
  4.  Esiste un piano per la legalità?
  5. Quanti e quali investimenti sono previsti sul fronte idrico?
  6.  Si può migliorare l’attuale viabilità?
  7.  Serviva proprio un nuovo cimitero?
  8.  Si possono far rispettare le regole?
  9.  Esiste un piano occupazionale?
  10.  Abbiamo la minima idea di cosa vuol dire marketing turistico?

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Perché abbiamo scelto questi temi…

1) Partiamo direttamente dalla questione ambientale, sia per le notorie vicende giudiziarie, nonché per il malessere dei cittadini che – in varie riprese – hanno espresso le loro perplessità. Chiariamo che non c’è alcun tipo di inquinamento nei prodotti agricoli, ma i bisignanesi chiedono che l’impianto privato di depurazione e trattamento rifiuti, sia smantellato e che nel territorio di Bisignano non vengano mai più costruiti, impianti del genere. E sono passati vent’anni intanto…

2) Si viaggia con una media spaventosa di incidenti sull’incrocio della SP234. Dopo una sbandierata rotatoria mai realizzata, le ultime parlano di un semaforo aggiuntivo. Ora saranno stanziati 50mila euro per realizzare un impianto del genere, con la relativa segnaletica orizzontale e verticale, che regolerà il transito veicolare dell’incrocio tra la Sp 234 e la strada Corap. E a che serve? Si possono fare degli espropri? O almeno ci possono essere modi per limitare i danni? Non dobbiamo attendere l’ennesima tragedia sulla maledetta SP234 in contrada Sellitte, che da troppi anni continua a mettere a grave rischio l’incolumità delle persone e degli automobilisti.

3) Molti sono i comuni della regione Calabria che hanno messo in atto la procedura di riequilibrio per evitare il dissesto. Il cosiddetto pre-dissesto, ovvero un Piano di Riequilibrio che ha una durata di 10 anni, prolungati a 20 con la manovra 2018. Si tratta di una misura – effettuata con la giunta Bisignano – che mai il nostro comune aveva adottato e che ha comportato e comporterà enormi danni e sacrifici alla popolazione. Allo stato attuale, è difficile valutare la situazione economica dell’Ente? È migliorata? È peggiorata? Un dettaglio, anche semplificato, è ben gradito.

4) I fatti di cronaca del luglio 2019 con l’omicidio di un ragazzo crediamo siano il punto di non ritorno. E, intanto, constatiamo come il nostro documentario “L’ultimo ring” sia stato poco considerato dal Consiglio comunale che solo quando c’è da elogiare la nomina di un bisignanese o di un presunto bisignanese a segretario dell’associazione sul finocchio fritto (esempio) si prodiga in commenti e analisi. Che risultati ha portato l’osservatorio della legalità? Di cosa si è dibattuto? Ce n’è traccia da qualche parte? Quali sono stati i risultati? Nel regolamento era dichiarato come «L’Osservatorio predisporrà, al 31 dicembre di ogni anno, relazione a consuntivo sullo stato di sicurezza della Città della quale il Sindaco darà informazione ai cittadini, entro il 28 Febbraio successivo, attraverso Assemblee pubbliche e pubblicazione degli Atti sul sito dell’Amministrazione».

5) A ottobre senza acqua (al di là di quella piovana): paradossale ma vero. C’è da rifare condutture, tubature, comprare pozzi, eliminare ogni ostacolo per facilitare tutto quanto. E, per altro, era già prevedibile una particolare carenza idrica, alquanto severa nei mesi autunnali per i comuni alimentati dall’acquedotto regionale dell’Abatemarco.

6) Strade rifatte a distanza di cinque-dieci anni, altre abbandonate da venti-trent’anni. Più che altro, qua non siamo su una critica, ma va capita la futura mappatura degli interventi.

7) Serviva proprio un nuovo cimitero? Se il cimitero risultava completamente saturo, non era possibile ricavare al suo interno alcuno spazio per predisporre loculi per urne cinerarie, bagni ed un eventuale ossario? Non potevano essere effettuati degli interventi di risanamento e consolidamento, migliorando l’architettura e impedendo la costruzione selvaggia e assennata senza alcun criterio geometrico? Soprattutto nella zona più “antica”, è latitato il semplice passaggio nel corso dei decenni, ovvero quello che prevede, dopo il periodo di sepoltura legale, le operazioni di esumazione o estumulazione volte a rimuovere le vecchie tombe (con il loro contenuto), così da poterle riutilizzare.

8) Qui è un punto particolare. Due anni fa con un “fax simile” (non è un errore di stampa, era scritto proprio così…) si annunciavano future multe nelle zone del centro storico. A oggi…boh. Esiste una multa per divieto di sosta? Esiste una multa per chi non ha ripulito i terreni nei periodi caldi? A questo punto, che si faccia un bando per vigili urbani. Si renda maggiormente funzionali gli ausiliari, che non possono ovviamente fare l’impossibile.

9) Nota dolente. Quante aziende sono attratte dalla zona industriale cratense? Quanti posti di lavoro si creano in città? Non basta l’ottima posizione geografica (collegata a pochi passi dallo svincolo autostradale di Torano) e la peculiarità dei manufatti tipici della valle del Crati, ma va fatto un piano serio. Ma fatto seriamente, non da amici di amici.

10) Ultimo ma non ultimo, il punto sulla comunicazione e il marketing. Quale beneficio ci porterà il documentario Circus (presentato fuori zona, per altro, da più di un anno non si fa una conferenza da queste parti…) e le altre iniziative promosse da carneadi in città? Facciamo la somma di quanti soldi sono investiti in iniziative che lasciano quanto meno perplessi? Abbiamo una ricaduta territoriale, dei vantaggi? Flotte di turisti? Intanto, non abbiamo nemmeno un bed & breakfast nel centro storico per accoglierli…e poi anche le iniziative che si autodefiniscono come eccellenze portano quota zero a livello di benefici cittadini. La cultura è a un punto fermo, immobile. Ma tanto, basta fare retorica. Retorica insopportabile.