Acri, Cofone a Capalbo: «Città senza acqua e il sindaco va alla festa del vino a Bardolino»
Di ANGELO COFONE – consigliere comunale di Alternativa per Acri
La strada è già tracciata, lo aveva preannunciato in campagna elettorale il riconfermato sindaco Pino Capalbo, e coerentemente con quanto detto dai pubblici comizi sta tenendo fede al suo impegno verso la città!
Così dopo i primi 5 anni di totale immobilismo amministrativo (in parte passati in sordina grazie alle chiusure dettate dall’emergenza pandemica), il primo cittadino, unitamente alla sua squadra di governo, persevera imperterrito nella sua proficua ed indomita azione amministrativa di rilancio.
A seguito delle grandi opere di bitumazione e pulizia parziale delle strade comunali, eseguita su determinate tratte, nonché di palificazione dell’illuminazione pubblica, solo per pochi intimi, realizzate appena qualche mese prima dell’appuntamento elettorale, siamo ritornati all’ordinaria gestione.
Infatti, nel mentre gran parte dei quartieri del centro cittadino e l’intera area di La Mucone soffrono da quasi un mese il grave problema dell’approvvigionamento di acqua potabile, senza che la macchina comunale si sia minimamente impegnata a sopperire alla carenza di tale bene primario, quantomeno delle famiglie maggiormente disagiate, il nostro sindaco, che fatta salva l’ordinanza di divieto del 13 settembre u.s. non ha speso una sola parola sulla questione, non trova altro di meglio da fare se non recarsi in visita istituzionale alla festa del vino e dell’uva di Bardolino !
Nel frattempo grazie ad una improvvida decisione dell’amministrazione comunale, che aveva aumentato esponenzialmente ed illegittimamente le tariffe per l’occupazione degli spazi comunali a carico dei commercianti ambulanti in occasione della fiera di Sant’Angelo, si è rischiato di non vedere le classiche bancarelle a causa della paventata astensione degli stessi ambulanti. Risultato: richiesta di intervento al Prefetto per il ripristino della legalità e passo indietro ,dell’amministrazione sul punto !
Per l’intanto, nel diffuso e sottaciuto malcontento generale, si continua ad assistere con indolenza al secondo tempo di un film già visto: disorganizzazione degli uffici comunali nella gestione e risoluzione dell’ordinario, figuriamoci dello straordinario come il problema dell’acqua potabile, aumento dei tributi e canoni comunali, decoro urbano ed attività di manutenzione nel centro e nelle periferie non pervenuto, problema del randagismo ancora attuale, gestione della res pubblica come bene privato e tanto altro ancora.
Ma di tutto questo avremo modo di riparlarne, punto per punto.