Acri-All’Ipsia- Iti Chimica e Fisica in inglese

L’Ipsia-Iti di Acri forma docenti per insegnare in inglese, attraverso interessanti esperienze all’estero. Chimica, Fisica, Meccanica, Biologia e altre discipline spiegate e approfondite anche in lingua straniera. In questo contesto vengono impartite, agli studenti del quinto anno, lezioni di Chimica in lingua inglese utilizzando il Clil, mentre, a partire da questo anno scolastico, secondo il piano dell’offerta formativa della scuola, la stessa metodologia viene applicata in tutte le classi del corso Chimico – Biologico dell’Iti e in alcune classi dell’Ipsia.
Sei professori sono appena tornati dall’Inghilterra, dove hanno avuto l’opportunità di frequentare un intenso ciclo di lezioni di due settimane, nell’ambito del progetto Erasmus plus per la mobilità docente, “Clil step by step”.
L’Ipsia- Iti (da quest’anno anche Alberghiero) ha aderito alla legge di riforma della scuola secondaria di secondo grado, avviata nel 2010, che ha introdotto l’insegnamento in lingua straniera di diverse discipline, secondo la metodologia Clil. Questa tipologia d’insegnamento riguarda il quinto anno dei Licei e degli Istituti Tecnici. Gli alunni alle porte del diploma di maturità studiano, infatti, una disciplina compresa nell’area di indirizzo in lingua inglese. Il termine Clil, introdotto da David Marsh e Anne Maljers nel 1994, è l’acronimo di Content and Language Integrated Learning, apprendimento integrato di contenuti disciplinari in lingua straniera veicolare. Si tratta di un approccio metodologico/didattico che consente di insegnare una disciplina non linguistica in una lingua straniera, integrando competenze linguistico/comunicative e contenuti disciplinari.
Per il Dirigente Scolastico dell’istituto, Giuseppe Lupinacci, “la nostra è stata, è e sarà sempre una scuola aperta a nuove iniziative, interattiva e dinamica che mira non solo alla formazione degli alunni, ma anche al miglioramento delle competenze, in questo caso linguistico-comunicative, del personale docente. Dobbiamo comunque ringraziare la Comunità Europea, che, mettendo a disposizione della scuola i fondi del programma europeo per l’istruzione Erasmus plus, ha permesso l’aggiornamento dei nostri docenti all’estero”.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 06-10-2016 Piero Cirino