Comunicato Acri in moVimento: Siamo alla frutta!

di Acri in Movimento

Ecco che ci risiamo con la politica del “NO”. La maggioranza in consiglio comunale continua indisturbata a creare danni. Nell’ultimo consiglio comunale è andata in onda l’ennesima farsa dei nostri amministratori, facendoci assistere all’ennesimo insulso e inutile consiglio comunale!

Da quando si è insediata, questa amministrazione ha prodotto praticamente il nulla a favore della popolazione!

Intanto, la Giunta Tenuta sforna delibere in gran quantità, distribuendo centinaia di migliaia di euro per mezzo di affidi diretti, a dispetto delle casse disastrate dell’ente, e con un piano di riequilibrio “lacrime e sangue” per la popolazione. La città sembra quasi di essere sotto scacco di un “comitato affaristico” di cui non si riesce a vedere i contorni, con il Sindaco sempre più complice ed ostaggio della propria maggioranza.

Di cosa hanno discusso in consiglio comunale negli ultimi mesi? Si è parlato di vendite di residuati di terreno, bocciate per evidenti e grossolane carenze documentali e sostanziali; Impegni richiesti al commissario Scura per l’ospedale, senza senso, quando le priorità sono ben altre; ben 3 mozioni di sfiducia al presidente “fantoccio” Fabbricatore; regolamenti approvati e poi ritirati; e poi arriviamo alla vicenda MaB. Giunta 3 volte in consiglio e 3 volte è stata rimandata o bocciata. Rimaniamo basiti sentendo parlare un “luminare” del calibro del consigliere Basile, che prosaicamente afferma: “Noi cosa ci guadagniamo dalla Fondazione?”, in buona compagnia con gli altri commedianti. Soprattutto l’”immenso” consigliere Pettinato, sempre contro a prescindere, che afferma che il suo unico intento è di “arrivare a governare fino al 2018!”, in un modo o nell’altro. Come non citare il “poetico” consigliere Bruno, che “commuove”, analogia di “fa piangere”, con la sua elementare spontaneità! Il tutto alla faccia della popolazione inorridita da tanta pochezza! Il messaggio che filtra è chiaro: Non ci conviene? Allora niente da fare! Ovvero, non possiamo piazzare noi stessi, parenti o amici all’interno del “Carrozzone”, allora non aderiamo alla Fondazione!

L’assessore Ferraro, non esente da colpe, finalmente prende la parola. Egli afferma che Acri deve aderire alla fondazione per diversi motivi, primo tra i quali il “potere” decisionale del comune di Acri nella costituenda fondazione. Ci chiediamo, perché in 2 anni e mezzo in cui ha seguito la vicenda sull’ente di gestione del MaB, non ha mai, e sottolineamo mai, portato a conoscenza della cittadinanza gli enormi vantaggi che tale progetto avrebbe portato alla nostra città? Coerenza vorrebbe che rassegnasse le dimissioni, come ha più volte annunciato, ma sarebbe un peccato rinunciare a 1700 euro al mese, in tempi di crisi fanno sempre comodo!

In sostanza, la questione MaB è stata gestita male, per le reticenze di chi e le connivenze di chi ci amministra, e conclusa peggio, solo per saldare i conti all’interno della maggioranza. Ennesimo scempio alla nostra Città, di questa amministrazione, che invece avrebbe potuto costituire una possibilità di riscatto per la oramai morente economia acrese.

Si rimane scioccati nel vedere gli assessori inebetiti e prostrati alla volontà e sotto ricatto  di pochi.  Questa maggioranza dice NO a prescindere! Su tutto. Anche su proposte di buon senso come il baratto amministrativo. Per applicarlo, dovrebbe essere redatto un regolamento comunale ad hoc, ma evidentemente i consiglieri di maggioranza hanno ben altro a cui pensare piuttosto che alle fasce più deboli della popolazione, e in difficoltà economica. Come il NO del lungimirante Pettinato, che si giustifica dicendo che Acri è in dissesto. Noi diciamo a lui ed alla sua  “cricca”, che è meglio avere cittadini che migliorano il decoro cittadino piuttosto che soldi che non entreranno mai nella casse comunali!

L’unica cosa sensata che a questa amministrazione resta da fare è DIMETTERSI, e chiedere scusa a tutti i cittadini per le evidenti e volute malefatte, e per la sostanziale carenza di professionalità di chi ne fa parte.