Storie di buona sanità: «I dottori Caravetta mi hanno salvato la vita. A loro il mio grazie»

DI AGOSTINO TOSCANO

A volte, la nostra salute è messa alla prova da piccoli segnali che ignoriamo, come un dolore passeggero che può nascondere rischi inattesi. Così è iniziata la mia storia.

Nel 2024, per un semplice controllo, mi recai dal dottor Angelo Caravetta ad Acri. Quella che sembrava una visita di routine divenne il punto di svolta. Con straordinaria intuizione e sapere, il dottore scoprì una massa invisibile a precedenti esami: un possibile feocromocitoma. Un tumore raro, subdolo e potenzialmente fatale se ignorato.

È necessario delineare che la diagnosi effettuata non rientrava specificatamente nell’ambito urologico, ma la competenza dei medici è andata ben oltre, salvandomi la vita. Parlo al plurale perché tutto è avvenuto con la presenza fondamentale di Nicola Caravetta, figlio di Angelo e anche lui urologo e andrologo. La loro prontezza, affinata da anni di esperienza, mi ha condotto a indagini più avanzate e, infine, alla salvezza.

Grazie a un gruppo d’eccellenza che vede protagonisti Dottor Nicola Caravetta e il professor Giovanni Ferrari all’Hesperia Hospital di Modena, la massa fu rimossa in tempo. Condivido questa esperienza per rendere pubblica la mia riconoscenza a chi ha reso possibile tutto questo.

I dottori Caravetta rappresentano un esempio di eccellenze calabresi, medici di talento che fondono competenza, passione e una straordinaria umanità. Celebriamo queste figure d’eccezione, pilastri di un territorio ricco di professionalità e cuore.

A loro va il mio grazie più sentito, con l’orgoglio di sapere che simili eccellenze ci appartengono.