Sarà abbattuto il cipresso in piazza Purgatorio, Capalbo: «La fine di un simbolo della nostra comunità»

Di Pino Capalbo, sindaco di Acri

Tutelare i beni comuni è un dovere da parte di tutti ma, purtroppo, da un po’ di tempo nella nostra cittadina si assiste ad atti di scellerata violenza verso il patrimonio comunale. L’ultimo infausto attacco è stato quello di appiccare fuoco al cipresso di piazza Purgatorio: qualche centinaio di anni andati letteralmente in fumo.

A nulla è servito il pronto intervento dei dipendenti comunali e dei Vigili del Fuoco, che con tempestività hanno tentato di salvare l’albero. Vigliaccamente colpito nell’interno del tronco, ovvero nella parte più vitale, gli è stato inflitto un colpo mortale.

Su ordinanza del Comando provinciale dei VV.FF. dovrà essere tagliato. Alla luce di questo ultimo fatto ci chiediamo perché si vuole distruggere il bene comune.

Perché deturpare le opere d’arte sul corso Sandro Pertini?

Perché rompere i giochi nelle aree comunali?

Perché non si dà valore a ciò che è di tutti?

È imperativo morale, dell’Amministrazione e dei cittadini tutti, prendersi cura del capitale naturale e non solo. Auspichiamo che ognuno prenda coscienza dei propri doveri e che le agenzie culturali, a partire dalle famiglie e dalle scuole, educhino sempre più al rispetto e alla difesa del patrimonio storico, culturale e ambientale del nostro territorio.

Noi la nostra parte la stiamo facendo, ma non basta.