Regionali, Capalbo: «Il mio risultato personale è stato straordinario e gratificante»

DI ANTONIO CLAUSI – COSENZA CHANNEL

Una buona affermazione personale, un terzo posto molto più che dignitoso e «senza il sostegno di nessun grande elettore». Pino Capalbo, sindaco di Acri, analizza il suo risultato alle ultime Regionali e approfondisce i temi che aveva accennato prima del voto. In primis l’opposizione ferrea al presidente Roberto Occhiuto, poi però apre il fronte interno al Partito Democratico. Già in occasione della presentazione delle liste, salendo sul palco, parlò tra lo stupore dei presenti di una necessità impellente: il rinnovamento interno.

Oggi la rilancia, evidenziando che ha prevalso «una logica di conservazione autoreferenziale» che ha portato ad una sconfitta sonante per il centrosinistra. Da consigliere provinciale, inoltre, invia il primo avviso di sfratto a Rosaria Succurro che lascerà la carica per accomodarsi tra gli scranni di Palazzo Campanella. Il primo pensiero, però, vola all’ex numero uno dell’Inps.

Capalbo, ha ottenuto un ottimo risultato alle Regionali. Terzo posto in una lista come quella del Pd storicamente competitiva. Prevale più la delusione per l’elezione sfiorata o la soddisfazione per le preferenze ottenute?
«Prevale anzitutto la delusione per la mancata elezione di Pasquale Tridico alla presidenza della Regione Calabria.  Sarebbe stato un ottimo presidente di regione ed insieme avremmo fatto ottime cose.  Il mio risultato personale invece è stato straordinario e gratificante per come è cresciuto tra le persone e senza il sostegno di nessun grande elettore! 5864 persone hanno creduto in me.  Sono tante.  Per me oggi sono la conferma della buona posizione politica che prima e durante la campagna elettorale sono riuscito a mettere in campo…».

Durante la presentazione dei candidati lei disse, a sorpresa, che il Pd aveva necessità di un avvicendamento della classe dirigente. Dichiarazione coraggiosa, non trova?  
«Esattamente, la sua domanda contiene implicitamente la mia risposta.  Avevo posto un tema, quello del rinnovamento o dell’avvicendamento come sostiene lei, non per un capriccio o per una mera valutazione di comodo.  Ma perché avevo colto che quella del cambiamento era una domanda vera che proveniva dalla base del nostro elettorato. Il mio risultato personale è stato straordinario come dicevo proprio per questa ragione.  E’ stato una conseguenza della corretta lettura della politica. Dispiace che alcuni dirigenti di partito non lo abbiano compreso e che lo abbiano voluto leggere con una logica di conservazione autoreferenziale.  Spero almeno adesso che se ne facciano una ragione».

Chi l’ha delusa maggiormente in questa campagna elettorale?
«Guardi, non è un fatto personale. Smettiamola tutti con queste letture che non aiutano e non fanno crescere.  Certo, non lo nego, mi sarei aspettato che alcuni cogliessero fino in fondo l’opportunità che veniva offerta dalla proposta politica della mia candidatura.  Quando in passato si è trattato di farlo, non mi sono mai tirato indietro ed insieme a tanti compagni e compagne ho contribuito ai successi personali di tanti dirigenti.  Non mi pento di averlo fatto ed oggi a maggior ragione.  Speriamo che presto possano nuovamente tornare livelli di lealtà e generosità che servono alla politica e che tutti, ma proprio tutti, siamo chiamati a praticare. Leggi l’articolo completo su Cosenza Channel.