OPINIONI | Zombie

di Franco Bifano

Il 25 settembre si torna a votare. Allegria! Finalmente. Il popolo, cosiddetto sovrano (noi?), tornerà a decidere a chi affidare le sorti della Nazione, dunque del proprio futuro. Tutto a posto, quindi. Viva la democrazia! Ma è davvero così? Forse no, considerando che nella nostra regione, come in altre, le candidature ci piovono dall’alto, procurandoci la stessa emozione che ci dà un piccione dopo aver sganciato un mare di merda sulla giacca nuova di zecca.

Il fatto è che sono i Segretari di Partito a decidere per noi chi dobbiamo votare, quindi eleggere.  Così, ad esempio, ci troviamo catapulta nella nostra Regione la sfavillante Maria Elena Boschi. Lo ha deciso nientemeno che uno tra i politici più inconcludenti, spocchiosi e opportunisti che si siano mai visti. Nonché segretario di un partito che esiste solo sulla carta.  Il genio fiorentino, con l’astuzia di un cercopiteco imbalsamato, deve aver pensato che qui da noi qualche “beota” si trova sempre. Considerato, che ormai la bella Maria Elena nella natia Toscana   non l’avrebbero votata neanche i parenti più stretti. Del resto, magari non ha tutti i torti visto che siamo noi che eleggiamo il cazzaro padano. Quel tizio che, a seconda della posizione geografica nella quale si trova, afferma cose senza apparente nesso. A sud dice: precedenza al sud, a nord  dice: prima il nord. Una sorta di navigatore satellitare strampalato, comprato a pochi euro in un mercatino occasionale di prodotti di dubbia provenienza.

E’ proprio grazie a questi criteri discrezionali, quando non ricattatori, che i segretari di partito fanno eleggere chi vogliono e dove vogliono, piazzandoli nei cosiddetti “collegi blindati”. Ed è anche grazie a questo discutibile privilegio che, da oltre da 30 anni, vediamo in Parlamento le stesse facce, ormai diventate di plastica: politici capaci di plasmarsi a seconda della convenienza. Sono nei secoli fedeli solo all’amata poltrona e ai privilegi che da essa derivano.

In questa società fluida tutto si evolve. Solo la politica non riesce proprio a rigenerarsi, nonostante la nuova Legge riduca il numero dei parlamentari. Anzi, quando ci prova è persino capace di produrre mostri mitologici come “Gigino il Grifone” (mezzo sciacallo e mezzo cazzone).

Eccoli lì da almeno 20 anni, tanto solo per fare alcuni nomi (oltre agli innominabili per ignominia),  i vari Casini, Fassino, Franceschini, Bonino, Gelmini, Carfagna, Bossi, Calderoli, Gasparri, La Russa, Lupi, Cesa, tutte figure incolore Alle quali si aggiungeranno, pensate, i ritrovati campioni Tremonti, Pera e Brambilla. Politicamente un insieme di anime morte, capaci di votare qualsiasi “legge vergogna” e destinate a vagare in Parlamento come angoscianti Zombi, in una sorta di film dell’orrore che sembra non avere fine.

Ahi serva Italia di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma di bordello”.   Oh mio Dante, quanto sei stato lungimirante!