OPINIONI | Gli errori si pagano
di Flavio Sposato |
Le attuali recriminazioni circa impianti eolici da realizzare/realizzati in Sila Greca sono la dimostrazione di quanto corta sia la visione del futuro della nostra comunità da parte sia degli amministratori di turno che della stessa popolazione.
Erano i primi anni 2000 quando si decise la perimetrazione del Parco Nazionale della Sila, ai Comuni venne richiesto di segnalare le parti del loro territorio che si chiedeva venissero inserite nella zona 2 (la zona 1 è quella a maggior protezione, la 2 invece a protezione più blanda) mentre il comune di Longobucco chiedeva di inserire quasi tutto il suo territorio, compresi i terreni agricoli della Sila Greca, il comune di Acri si sedeva a tavolino e tracciava con la matita i confini del parco.
La stragrande maggioranza dei proprietari di terreni della Sila greca si dissero contrari all’inserimento, per non parlare dei cacciatori, tutti ferocemente contrari, anche gli amministratori dell’epoca (giunta di centrodestra, sindaco Tenuta, ma non ricordiamo opposizioni sul piede di guerra) erano per inserire la minore superficie possibile. Per inciso ricordiamo che quando quest’anno si è ventilato l’inserimento delle aree lungo il torrente Coriglianeto nell’istituenda omonima area protetta (e si trattava quasi solo di aree boscate e molto scoscese) Acri si è detta subito contraria, a dimostrazione che il lupo perde il pelo ma non il vizio.
A nulla servirono voci isolate che predicavano al vento l’utilità di entrare in un parco nazionale; la giunta si riunì con le forze politiche e davanti ad una carta della Sila Greca si indicarono i terreni che non dovevano essere parco nazionale.
Tutti i boschi demaniali lungo il Mucone venivano già inseriti, la logica avrebbe voluto almeno che tutti i terreni tra questi e la strada statale 660 venissero compresi, invece ogni proprietario fece escludere il suo terreno ed i cacciatori ottennero che vaste aree di bosco privato fossero escluse, inoltre tutta la restante Sila Greca veniva esclusa.
Il risultato è che oggi nella Sila Greca di Longobucco non si possono realizzare parchi eolici, in quella di Acri sì, ma non solo, ai proprietari di terreni perimetrati nel parco nazionale vanno una serie di possibili agevolazioni e precedenze rispetto ad altri, ma questo lo sa solo chi pensa ad uno sviluppo virtuoso del territorio e non solo a poter andare liberamente a caccia o a cementificaresenza tanti problemi.