L’ospedale di Acri:riferimento del Distretto Valle Crati

di Antonella Abbruzzese e Tullio Laino

Con il DCA n. 76/2015 il territorio calabrese è stato suddiviso in Distretti. Essi rappresentano il centro di governo, di organizzazione, di erogazione dei servizi, il polo di integrazione sanitaria e sociosanitaria, il punto di riferimento unico per il cittadino per l’accesso a tutti i servizi sanitari e sociosanitari dell’Azienda Sanitaria. Il Distretto assume, pertanto, il ruolo di committenza, di valutazione e di gestione dei servizi territoriali; la sua funzione di governance sanitaria e sociosanitaria, a livello territoriale, è finalizzata al miglioramento dello stato di salute della comunità. La prontezza nella risposta al fabbisogno di salute, nel rispetto più ampio della dignità della persona umana e del suo primario diritto alla salute, costituisce obiettivo precipuo e primario delle articolazioni assistenziali che fanno capo al Distretto, quali, ad esempio, le UCCP ( Unità Complesse Cure Primarie) e le AFT ( Aggregazioni Funzionali Territoriali). Ogni Distretto ha un’Azienda Sanitaria di riferimento. Per la Calabria sono state individuate, ai sensi della Legge Regionale N°9/2007, cinque Aziende Sanitarie Territoriali coincidenti con le Province, rispettivamente, di Cosenza, Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria.
In particolare, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ricomprende ben 6 Distretti: Cosenza- Savuto, Jonio Nord, Jonio Sud, Pollino-Esaro, Tirreno, Valle Crati. All’interno di quest’ultimo ricadono 20 Comuni: Acri, Lattarico, Cerzeto, Marano Principato, Rota Greca, San Pietro in Guarano, Bisignano, Montalto Uffugo, San Benedetto Ullano, Santa Sofia d’Epiro; Castiglione Cosentino, Luzzi, Rende, San Fili, San Vincenzo la Costa, Castrolibero, Marano Marchesato, Rose, San Martino di Finita, Torano Castello. Tutti questi Comuni registrano, per come indicato dal DCA N° 76/2015, e, in ultimo, dal DCA N°65/2020 e dalla Deliberazione dell’ASP di Cosenza, N°646 del 3 Agosto 2020, una popolazione di oltre 142.000 abitanti, un numero considerevole che necessita di una risposta adeguata alle esigenze di salute manifestate dalla popolazione di riferimento. Nessuno dei Comuni che ricadono nel Distretto Valle Crati ha un ospedale di riferimento tranne Acri. Il Presidio Ospedaliero “Beato Angelo” di Acri, ingiustamente classificato quale Ospedale di Zona Disagiata dal DCA N°64/2016 ( Riordino della Rete Ospedaliera, dell’Emergenza / Urgenza e delle Reti Tempo – Dipendenti), dal DCA N°117/2017 ( Approvazione Atto Aziendale dell’ASP di Cosenza) e dal DCA N°57/2020 ( Approvazione Programma Operativo 2019- 2021), riveste, per contro, una funzione di rilievo che, se adeguatamente potenziato e riportato alle funzioni di Ospedale di Base, con Pronto Soccorso, Osservazione Breve Intensiva, Discipline Medico- Chirurgiche di Base e Servizi di Supporto Diagnostico e Terapeutico, potrebbe assumere un ruolo primario di tutela per tutti cittadini dei Comuni ricadenti nel Distretto, realizzando, in tal modo, un modello di assistenza ospedaliera di prossimità, in una logica di continuità Ospedale-Territorio e di filtro diagnostico nei confronti degli ospedali Hab e Spoke, atteso che gli stessi hanno ampiamente dimostrato di non essere in grado di assorbire la domanda di salute, con liste di attesa interminabili e pazienti costretti a sostare per ore nelle sale di attesa, con la speranza di essere visitati in tempo. Potenziando la rete dei servizi territoriali in ambito distrettuale ed attivando una rete ospedaliera di prossimità, il sistema ospedaliero integrato HUB e SPOKE sarà in grado di meglio adempiere alla tipologia assistenziale basata sul principio di complessità ed intensità delle cure. Al fine di meglio realizzare tali obiettivi occorre prevedere, sul piano ordinamentale, lo scorporo dei presidi ospedalieri dalle Aziende Sanitarie Territoriali, con l’aggregazione degli stessi in aree funzionali omogenee, dislocate a livello regionale.