La storia di Simone Curto, da Acri alle passerelle di Armani
ACRI «Giorgio Armani? Di lui colpisce il genio, la creatività fuori dal comune. Durante la preparazione della sfilata ti stupisce per alcuni accostamenti, poi, in passerella, capisci che nessuno avrebbe mai potuto pensare a niente di più equilibrato».
Bellezza magnogreca, fisico statuario, capelli scuri e occhi verdi, Simone Curto è il modello dallo sguardo algido, l’andatura sicura a petto nudo, ma anche un “ragazzo” di Acri per sempre. Cresciuto in una minuscola realtà di provincia e rimasto con la testa sulle spalle e gli amici di sempre, quelli delle partite al campetto e le corse in bicicletta tra i vicoli di contrada Guglielmo. Da qui, da questo quartiere di poche anime una chiesa e un forno, è partito giovanissimo dopo il diploma alla scuola alberghiera, con pochi soldi in tasca, un sogno enorme, di quelli di cui neanche si osa parlare e un’unica carta vincente: la sua straordinaria bellezza abbinata a un animo gentile. Dai cocktail serviti nei locali di Milano, si è trovato sull passerelle della moda, scelto da Giorgio Armani e Dolce&Gabbana. Roma, Londra, Milano, Parigi, Mosca. Agenzie, contratti, sfilate. Un vortice da cui esce sempre con la sua valigia in mano, pronto a ripartire per ritrovare gli affetti più autentici, in Calabria. «Quello della moda è un mondo da cui sono stato affascinato fin da piccolo – racconta –, ricordo che ero un bambino e adoravo le riviste di settore e poi mi divertivo a modificare i jeans dei miei amici»