IL “GIALLO” DEL CARTELLONE PUBBLICITARIO
Di Ester Antonia Cozzolino
“TORNATE, NON DOVETE FAR ALTRO.
QUI SE NE SONO ANDATI TUTTI,
SOPRATTUTTO CHI È RIMASTO.”
Versi lapidari che riescono a muovere violentemente il cuore di chi comprende e legge tra le virgole e le pause.
La poesia, come la letteratura, la musica e l’arte in generale, mira a toccare le corde più profonde della nostra anima e riportarci, molto spesso, alla vita.
Questi semplici versi hanno destato polemiche, sia positive che negative, raggiungendo il loro obiettivo: svegliarci da quel sonno profondo dogmatico, nel quale siamo caduti ormai da tempo.
Io sono la prima che da un anno a questa parte vorrebbe andarsene.
In questo tempo di attesa, ho avuto modo di comprendere ancora di più ciò che va e ciò che non va nel mio paese, dal mio modesto punto di vista di ventiquattrenne.
Ed è vero che qui se ne sono andati tutti, soprattutto chi è rimasto.
Quante menti brillanti e braccia forti hanno spiccato il volo, perché qui non c’è un futuro lavorativo?
Quante volte ci siamo accontentati di parole seminate al vento da parte di politici che ci promettevano il cielo e ci regalavano disinteresse e tornaconto personale?
Quante volte abbiamo abbassato la testa nei confronti di gravi ingiustizie?
Quante volte abbiamo giudicato l’altro solo perché diverso da noi?
Quanti rifiuti abbiamo gettato contaminando le nostre belle campagne o i bordi delle strade?
Quante volte abbiamo devastato la natura, dandole fuoco?
Ma potremmo fare questo discorso per tanti altri paesini e città sparse nel mondo.
Perché alla fine l’essere umano è sempre lo stesso e, grazie a poeti, filosofi, contadini, artigiani, mercanti, riesce a comprendere che l’unica cosa che ci tiene realmente in vita è la “bellezza collaterale” della natura e del pensiero.
La poesia è libertà di pensiero e ogni censura è una limitazione della stessa.
Certamente le azioni valgono più di tante parole, ma, come Ugo Foscolo insegna, è l’armonia che vince di mille secoli il silenzio.
Quella stessa armonia che si respira nella nostra città.
È stupendo girovagare per il centro storico, popolato da quei pochi che lo tengono ancora in vita, vedere interi vicoli che prendono colore con Klimt e Van Gogh, grazie all’impegno di giovani menti.
La Torre Civica che si innalza irremovibile come a suggerirci “quando mi vedi, sappi che sei a casa”.
O l’immensità della natura che ci riserva ogni giorno punti di vista di-versi.
Ritorniamo..
Per un giorno,
Per un mese,
Per un anno,
O per sempre.