Acri-Senz’acqua da quattro giorni, cittadini esasperati in Comune.

E’ un’estate da incubo quella che stanno vivendo molte famiglie acresi per l’atavica penuria idrica che sta mettendo a dura prova la loro tenuta nervosa.
Soprattutto nelle zone più alte della città i rubinetti rimangono a secco per più giorni, rendendo difficile anche soddisfare le più elementari esigenze di igiene quotidiana, per non parlare di altre.
Ieri mattina, dopo una serie di denunce fatte vanamente al sindaco e al responsabile del settore, una folta delegazione di residenti delle Vie Salici e Scannelle si è recata in Municipio per manifestare l’esasperazione di queste famiglie che da oltre quattro giorni, anche di notte, non hanno una goccia d’acqua.
Stanno andando avanti con contenitori riempiti attingendo alle fontane pubbliche, ma è una situazione che ha raggiunto i limiti. In questa parte del territorio comunale, così come in altre, il problema non è limitato unicamente alla stagione estiva, ma, con alti e bassi, perdura per l’intero anno.
In questa estate, seguita a un autunno e a un inverno avari di piogge e ancor più di neve, si registra un ulteriore peggioramento, con serbatoi praticamente a secco.
Alcuni si sono organizzati con l’acquisto e l’installazione di capienti cisterne, ma questo rende la situazione ancora più complicata per gli altri, costretti a subire anche, come in consiglio comunale ha denunciato il sindaco, l’utilizzo improprio dell’acqua a scopi irrigui. A proposito dei furbi che lo fanno, la Polizia Municipale in queste settimane ha intensificato i controlli.
Sono in corso i lavori di trivellazione di un pozzo in prossimità di Via Europa , in una zona a qualche chilometro dal centro abitato, e quando saranno completati qualche beneficio dovrebbe arrivare anche per le Vie Salici e Scannelle, ma nell’immediato il problema c’è.
Esiste un pozzo situato in prossimità della galleria, che rifornisce il relativo serbatoio, per i cui lavori sono iniziati i problemi d’acqua in questa zona, essendo diminuita sensibilmente la portata dell’acqua. Da allora nulla è stato fatto per rimediare.
Ieri i manifestanti hanno incontrato alcuni amministratori, tra cui l’assessore ai Lavori Pubblici, Erica Fabbricatore, che hanno raccolto le loro lamentele. L’esito dell’incontro è un’ordinanza di chiusura notturna del serbatoio che fornisce l’acqua a quella zona, fatta dal responsabile del settore, ma è una panacea i cui risultati sono assai aleatori.
Che ad Acri, terra tradizionalmente ricca d’acqua, vi possano essere problemi simili appare paradossale. Eppure vanno avanti da anni, senza che sia stata messa in campo una strategia in grado di risolvere definitivamente la questione.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 02-08-2016 Piero Cirino