ACRI: Privatizzazione Rifiuti, CGIL, CISL E UIL Pronti alla Protesta

L’approvazione da parte del consiglio comunale del capitolato d’appalto sull’affidamento a privati del servizio di raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti urbani ha innescato una serie di polemiche che vanno ben oltre il perimetro delle forze politiche, rappresentate e non nell’assemblea civica.
In questo contesto si inserisce anche la voce dei sindacati, che esprimono forte preoccupazione per le sorti dei lavoratori comunali precari, finora impegnati nel servizio di raccolta dei rifiuti. Ieri la Triplice è intervenuta con un comunicato.
“Ha il sapore della beffa – vi si legge – quanto sta avvenendo sulla pelle dei venticinque lavoratori tra ex art. 7 e Lsu/Ppu impegnati nel servizio di raccolta dei dei rifiuti e per la cura del decoro urbano utilizzati dal Comune di Acri. Una beffa appunto. Come si potrebbe – si chiedono Cgil, Cisl e Uil – definire altrimenti l’incomprensibile quanto assurda scelta posta in essere dall’amministrazione comunale di esternalizzare i servizi che per tanti anni sono stati garantiti dai lavoratori ex art. 7 e Lsu/Lpu?”.
Il tutto “senza che vi stato spazio per un confronto vero con le parti sociali, seppur a gran voce reclamato dalle stesse. E che non si parli della convocazione inviata artatamente il giorno prima per una riunione da tenersi il giorno dopo. Conosciamo purtroppo molto bene siffatti trucchetti di bassa lega”.
Per Cgil, Cisl e Uil “i fatti sono e dicono altro: lavoratori sfruttati, in arretrato con i pagamenti, promesse di pagamento di almeno una mensilità sbandierate dal sindaco e puntualmente non mantenute. Del resto cosa rappresentano venticinque famiglie gettate sul lastrico? Cosa sono 17 anni di sfruttamento, miraggi di stabilizzazione e delusioni subiti dai lavoratori? Molto meglio spenderemo soldi pubblici, somme ingenti, per pagare un servizio già abbondantemente garantito dai lavoratori precari del Comune”.
Come organizzazione sindacali di categoria, “unitariamente comunichiamo con chiarezza che non consentiremo a nessuno che la dignità dei lavoratori venga per l’ennesima volta violentata, sbeffeggiata e umiliata. Laddove l’amministrazione comunale non intenda avviare un confronto serio e vero, avvieremo una serie di azioni protesta con contestuale istanza di apertura di un tavolo di crisi presso la prefettura di Cosenza.
In una fase storica come questa – conclude la Triplice sindacale -, laddove grazie alle forti proteste dei lavoratori precari della Calabria, si parla finalmente di processi di stabilizzazione, qual è la logica alla base delle esternalizzazione dei servizi?”.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano della Calabria” del 22-03-2014.