Acri, la preside dello “Julia-Falcone” sui presunti casi di deepfake: «Vittime non sono sole»
Non si placa l’onda lunga generata dai presunti casi di deepfake ad Acri. Nei giorni scorsi, infatti, è emerso come circa 200 sarebbero i minori vittime inconsapevoli di una manipolazione digitale di fotografie a sfondo sessuale, per mano di coetanei, compagni di scuola per un totale di circa 1200 immagini modificate attraverso l’intelligenza artificiale con i volti di ragazzi e ragazze che successivamente sarebbero state diffuse su gruppi Telegram. Deepfake ad Acri, centinaia di foto sexy realizzate “rubando” il viso a minorenni e diffuse su Telegram: scattano le denunce
Tanta l’indignazione in città per la vicenda, al punto che nei giorni scorsi anche gli studenti dell’Istituto “Julia-Falcone” hanno deciso di manifestare davanti ai cancelli della scuola, per lanciare un messaggio di solidarietà alle presunte vittime. Nel frattempo la Procura di Cosenza ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di diffamazione a mezzo internet, mentre lo stesso istituto scolastico “Julia-Falcone”, ha deciso di vietare l’utilizzo dei telefoni durante l’orario scolastico.Deepfake ad Acri, il liceo Julia-Falcone corre ai ripari: vietato l’uso dei telefoni a scuola
«Sono giorni davvero difficili per la nostra comunità – si legge sul sito ufficiale dell’Istituto “Julia-Falcone – . Siamo stati investiti da una tempesta che ha portato con sé un’ondata incontenibile di emozioni: rabbia, delusione, frustrazione, impotenza ma anche sentimenti di solidarietà, comprensione, sofferenza verso coloro che sono stati catapultati, pur non volendolo, in una situazione che ha dell’incredibile e che ha lasciato tutti storditi e confusi».
«Siamo stati, però – continua la lettera alla comunità firmata dalla dirigente scolastica Maria Brunetti – , anche travolti dall’affetto e dalla vicinanza di tanti che credono ancora nella comunità scolastica, nella Scuola, e non la aggrediscono, non puntano il dito alla ricerca di un colpevole a tutti i costi. Sono tanti i genitori e gli esperti che hanno offerto il loro supporto per sostenere gli studenti con la loro professionalità e competenza in questo frangente di incertezza e grande turbamento, comprendendo perfettamente che questo non è il momento per recriminare, ma di agire con azioni concrete di recupero e sostegno».
La Brunetti replica poi ad ad alcuni articoli apparsi sui media nelle scorse ore. Tra questi – presumibilmente – anche quello in cui si legge lo sfogo della mamma di una studentessa che ha denunciato “con delusione” come le vittime del deepfake siano state, secondo la donna, “lasciate sole”, anche dalla scuola. «Si è letto sulla stampa che la scuola non ha assunto una posizione – scrive Brunetti – . Questa affermazione risulta quanto mai pleonastica, poiché la Scuola ha una posizione ben definita e consolidata costituzionalmente e dalla legge ed è quella di essere baluardo dell’istruzione e dell’educazione, della libera scelta delle famiglie e del successo formativo degli alunni. Questa è l’unica posizione possibile, non ne esistono altre». Continua a leggere su LaC News24