“Acqua non potabile” dalle due sorgenti di Pompio: uno scherzo?

Di Francesco Foggia

Sorprese disdicevoli, ieri mattina in Acri, alla Fontana di Pompio: gli scarti di una cena fra 3-4 amici abbandonati in bella mostra sul muretto adiacente (cartoni di pizze, due bottiglie vuote di vino e di birra, bicchieri di plastica, fazzoletti di carta) e un foglio A4 orizzontale con la scritta “Comune di Acri, Avviso, Acqua non potabile” dentro una busta di plastica attaccata sopra le due sorgenti della Fontana.


Ho fatto le misurazioni delle portate delle due sorgenti ed ho riempito un contenitore d’acqua per i bisogni di casa. L’avviso affisso mi è sembrato una burla dei buontemponi che avevano gozzovigliato la sera prima, esso, infatti, non riportava nessun timbro, nessuna firma, nessuna data d’inizio e di fine.
Era senz’altro una carnevalata con 4 mesi d’anticipo!


Ma se, invece, non era uno scherzo, se era un avviso vero da parte del dirigente comunale per la popolazione acrese che utilizzava quella fontana? Con questo dubbio ho preferito non bere l’acqua che mi ero portato a casa.
Certamente sarebbe stato un modo alquanto approssimato per essere credibile! Possibile che ad Acri si agisca o si eseguano ordini “alla bona” per i cittadini? Mi son ricordato che una sessantina di anni fa, un comandante dei carabinieri misurava lo stato di ebbrezza delle persone intimando loro di “alzare una gamba” (se non si rimaneva eretto si passava la notte in caserma); ora, però, ci sono le misurazioni scientifiche del Tasso Alcolemico per stabilire lo stato di ebbrezza di una persona e c’è un protocollo da seguire anche per diramare avvisi alla popolazione. Adesso si deve provvedere a fare analisi chimiche e batteriologiche periodiche (e ad esporle al pubblico) per stabilire la bevibilità e la potabilità di un’acqua per usi civili. Se le caratteristiche delle sorgenti dovessero cambiare bisogna avvertire la cittadinanza a tempo debito e poi impegnarsi a ricercare le cause e a rimuoverle.
In questo periodo di particolare carenza idrica sarebbe doveroso non rinunciare con superficialità alle sorgenti tradizionali del centro urbano nell’attesa di nuovi approvvigionamenti. Alle ore 10:00 di ieri le due sorgenti di Pompio avevano una portata di 36,1 e 9,2 ml/sec (per un totale di 45.3 ml/sec) ma il 15.11.19 le portate furono di 46,0 e 17,8 ml/sec (per un totale di 63,8 ml/sec), ed un mese dopo, il 26 dicembre 2019, le portate toccarono il massimo annuale con 78,5 e 72,9 ml/sec (per un totale di 151,4 ml/sec).
Sono contributi idrici preziosi per lenire i bisogni d’acqua di molte famiglie acresi e non si può rinunciare al loro utilizzo se non per incontestabili dati analitici.


Francesco Foggia