Sono iniziate le attività della Summer School di Hortus Acri

Una Summer School di Architetti, Urbanisti, Designer, Artisti per contribuire al cambiamento dei luoghi pubblici di Acri e un decalogo di punti irrinunciabili per cambiare il corso delle cose!

Hanno preso il via le attività della Summer School di Hortus Acri luglio-agosto 2019.

Domenica 28, in una delle sale del Palazzo Sanseverino-Falcone, appositamente allestita è stata inaugurata la prima parte del Laboratorio di Design Resiliente, promosso dall’Associazione (www.hortusacri.wordpress.com). Sono circa 20 i protagonisti tra docenti universitari e allievi, provenienti dal più parti d’Italia, studenti dei corsi di laurea di Architettura dell’Università di Pescara e Matera, Milano con la presenza, inoltre, di alcune giovani acresi. Le attività della scuola estiva sono iniziate lunedi 29 e porteranno il gruppo a lavorare su un progetto mirato: ridare significato urbano ed estetico al corso Sandro Pertini, con il progetto di una seduta/panchina pensata appositamente per Acri, alcuni erbari tipici delle essenze di Acri, un’opera di Arte dell’artista Luca Mauceri di Firenze, attraverso un’attività laboratoriale per le strade della cittadina di Acri. Al lavore per Acri, si trovano insieme giovani allievi e prestigiosi docenti universitari internazionali, tra i quali Maurizio Carta dell’Università di Palermo, Angela Gigliotti dell’Università di Aarhus, Paolo Picchi dell’Accademia di Amsterdam, Chiara Rizzi e Armando Sichenze dell’università di Basilicata, Alberto Ulisse di Pescara, con la direzione del prof. Architetto Pino Scaglione, la supervisione della prof. Assunta Viteritti, la cura artistica di Francesca Pirillo, di Rosanna Algieri e Ivan Bertelli architetti, oltre che di tutti i membri del Collettivo HortusAcri. Inoltre il fotografo trentino Luca Chistè, nell’ambito della Summer School, sta realizzando un’originale campagna fotografica, con straordinari scatti in bianco e nero, sul paesaggio e sull’insediamento che sarà oggetto di una mostra nei prossimi mesi.

All’inizio del lavoro si condividono le idee e le strategie su cui si svilupperanno le attività della Summer School, che prevedono tra l’altro anche la realizzazione di architetture temporanee, una installazione di Land Art, una mostra dedicata a Matera, come “doni” di HortusAcri alla città e alla comunità acrese. Si tratta di attività sperimentali e progettuali sulla scia di prestigiose esperienze nazionali e internazionali, che troveranno espressione esemplare in una città come Acri esposta a molte criticità ma, allo stesso tempo, teatro di bellezze naturali e paesaggistiche che ne fanno un centro ancora vivace e esemplare nel contesto calabrese e non solo. I progetti saranno donati ad Acri il 6 agosto pomeriggio e riassunti nella medesima serata del festival Resta[r]te! Mentre l’inaugurazione del Festival è prevista per il 5 Agosto (https://hortusacri.wordpress.com/)

Giova, in questa occasione, ricordare che Hortus Acri è un laboratorio di resilienza civile interdisciplinare, che vuole bene al territorio e ai suoi cittadini e che non ha alcuna legame con forze e partiti politici locali e nazionali, ma è un movimento culturale e civile dal basso!

Svolgerà le sue attività nella libertà costruttiva della critica e del supporto, nell’ideazione e nella progettazione di interventi che vogliono essere di animazione sociale, culturale e progettuale. Intende condividere esperienze internazionali e nazionali d’eccellenza che ad Acri potranno trovare espressione esemplare. Per questa ragione l’Associazione ha elaborato un Decalogo, che si pubblica in questa occasione, e che sintetizza le ispirazioni che guidano e guideranno le attività dell’Associazione. Chiunque si riconosca in questa sintesi potrà contribuire con la sua partecipazione attiva alla vita dell’associazione che continua a muovere i suoi primi passi. Abbiamo bisogno di tutte e tutti coloro che si sentono parte di un processo di costruzione resiliente di esperienze in grado di coltivare possibilità di innovazione e pezzi di futuro.

Vi aspettiamo tutti, condividete il nostro Decalogo!

 

 

ACRI:

DECALOGO-AGENDA PER UNA COMUNITA’ RESILIENTE

per cambiare e continuare a sperare nel futuro!

 

 

1. Sostenere e incentivare un circuito di agricoltura biologica, orti urbani, riprendere colture agricole in via d’estinzione. Definire una piattaforma turistica originale, autentica e a misura del contesto acrese, ma dentro il circuito internazionale del “Turismo lento”;

 

2. “Piantiamola”, ovvero piantarla di costruire edifici ovunque, al contrario piantare tanti alberi nell’area urbana per il numero di abitanti presenti ad Acri;

 

3. “Inferno Purgatorio Paradiso”, ritornare alla bellezza dei nostri luoghi, avviare una nuova pianificazione urbanistica e paesaggistica, partecipata e condivisa, promuovendo la riqualificazione degli edifici esistenti, piuttosto che la costruzione di nuovi, riprogettando gli spazi pubblici e i luoghi collettivi;

 

4. Riattivare il circuito dei negozi, delle abitazioni, degli edifici abbandonati, con incentivi a privati e collaborazioni con il pubblico;

 

5. Tenere le scuole aperte in forma permanente, come laboratori culturali, sociali, attivando nuovi circuiti di alternanza scuola-lavoro;

 

6. Incentivare l’uso di energie alternative e prodotti ecologici, di cibo a chilometro zero, di prodotti locali piuttosto che globali. Costruire un processo virtuoso di economia circolare;

 

7. Abolire i costosi, pochi e inutili musei tradizionali, attivare il progetto di una rete diffusa di piccoli, diversificati, ma significativi centri espositivi e luoghi per l’arte, la cultura, la storia, ospitando officine per i giovani e per far rientrare e attirare talenti acresi e non. Candidare Acri come sede di un forum permanente delle culture mediterranee e appenniniche, con un centro studi e ricerche dedicato.

 

8. Attivare forme di collaborazione permanenti con Università e centri di ricerca, incentivare la presenza di Summer e Winter School, come percorsi di formazione alternativa e periodica post laurea, su argomenti specifici: attrarre studiosi e studenti;

 

9. “Adotta un edificio”, ossia incentivare forme di “adozione”, aperta a tutti i cittadini, locali e non, di edifici storici, pubblici e privati, per recuperarli e immetterli in un circuito turistico, culturale e sociale;

 

10. Attivare un percorso di ospitalità per famiglie di rifugiati, profughi, persone amanti del turismo lento e dell’integrazione tra popoli e persone, destinando loro case abbandonate e luoghi in disuso;