Quando il silenzio parla

di Franco Bifano

Arrivano buone notizie dall’Amministrazione Comunale di Acri! Trovati un po’ di soldini! Ottimo, allora si utilizzeranno per fare un po’ di manutenzione straordinaria sulle strade comunali? Spiacenti, purtroppo non si può fare! I soldi più che per tappare buche, servono per evitare che si apra un’altra voragine nei già dissestati conti comunali.

Perché mai? Se siete curiosi, suggerisco di mettervi comodi, perché questa è una vicenda che merita un po’ di attenzione.

Avete presente il “Parco Caccia”, l’area vicino alla Chiesa quella “della Conicella”, per intenderci? Ecco, quell’Area recuperata e attrezzata con campi da bocce, tavolini ecc.., come si ricorderà, è stata realizzata dalla precedente Amministrazione (quella mandata a casa dopo tre anni) grazie ad un finanziamento Regionale per centinaia di migliaia di euro (mica bruscolini!).

Il lavoro è stato completato, l’area è diventata meta per passeggiate picnic e incontri tra amici e famiglie. Tutto a posto quindi?  Splendido! (avrebbe detto all’epoca qualcuno, con la stessa simpatia che può avere un gatto che ti ritrovi attaccato ai maroni) E no! Non sembra per niente tutto a posto! Qualche “impiccione” della Regione sostiene che le cose siano state fatte male, per usare un eufemismo, al punto che chiede addirittura che venga restituita l’intera “mappazza”, ovvero i 378.351,51 euro erogati, più interessi s’intende. Tradotto, è stato revocato il finanziamento!

Dunque, qualcuno avrebbe “speso male” questi soldi (diciamo cosi, visto che siamo in periodo di festa!) che allo stato attuale toccherebbe a noi cittadini restituire. Ci mancava pure questa, come se non bastassero già le tasse alle stelle!

L’attuale Amministrazione a sua tutela ha inviato comunque tutta la documentazione alla Guardia di Finanza e a chi di competenza per le doverose valutazioni. E però, per evitare di restituire i soldi alla Regione, c’è da opporsi nelle sedi opportune. Urge di conseguenza affidarsi ad un legale.

Fin qui è tutto chiaro no?  Adesso però viene il “bello”. L’Amministrazione Comunale per opporsi alla revoca del finanziamento a chi si affida? Tenetevi forte! Ad un ex Assessore della precedente Amministrazione, quella stessa che si è occupata della realizzazione dell’intervento, oggi oggetto di “contestazione” della Regione!

E’ un po’, solo a mero esempio, come se accusassero l’AVIS di aver fatto un uso improprio di sacche di sangue ricevute dall’ospedale e per tutta risposta l’AVIS affidi il compito di fare chiarezza sulla questione, al cugino del Conte Dracula! Roba da ridere non vi pare?

Ogni Amministrazione ha i suoi cortigiani, sono quelli che sostengono pur di compiacere e accreditarsi, anche le scelte più infelici o, quantomeno, sono attenti a non esporsi apertamente. La storia però insegna che la differenza nel prendere le decisioni giuste non la fanno loro, per quanto numerosi e adulatori siano. Alla fine quelli che tengono a galla la barca sono gli amici, magari pochi ma leali e fidati, quelli che parlano chiaro, che non temono il confronto e sanno anche dire no davanti a una decisione sbagliata, cercando di tenere sempre la barra dritta.

La decisione presa, da qualsiasi punto di vista la si guardi, non sembra una scelta priva di rischi, attenzione, non solo dal punto di vista politico.

Non bisognerebbe dimenticare infatti che a questa nostra comunità negli ultimi anni, aldilà del dissesto finanziario, è stato lacerato il  tessuto sociale attraverso una “strategia” sottile che ha reso tutti meno sereni e schiacciati dall’inquietudine. Questo ha corroso la fiducia dei cittadini con conseguente riverbero anche nei confronti di chi è chiamato ad amministrare.

Oggi, non credo sia possibile fare finta che nessuno abbia la responsabilità di queste macerie. Per la città, queste rappresentano un fardello da portare forse più pesante del dissesto stesso. Ci sarebbe da chiedersi allora come mai nessuno dica niente. Forse, perché certi silenzi sono più eloquenti di mille parole.