OPINIONE : Legalità Vera e Supposta

Di Franco BIFANO

Chi l’avrebbe mai immaginato  che per parlare di legalità, tra le tante occasioni che  quotidianamente si presentano, avrei  alla fine preso spunto dal mancato svolgimento del Palio dei ciucci di Acri. Sarà un segno del destino o più semplicemente è un segno dei nostri tempi,  in quanto se è vero che il simpatico quadrupede è  ormai in via di estinzione,  non mancano quelli che in diversi settori cercano di non farlo rimpiangere, “lavorando” ogni giorno alacremente per guadagnarsi sul campo l’appellativo nella sua accezione dispregiativa (asino !).
Il Palio dicevamo,  come sappiamo quest’anno non si è tenuto proprio per questioni di legalità (mancanza di autorizzazioni ecc…ecc…). La legalità è l’indispensabile strumento  di ogni società evoluta,  senza la quale verrebbero minate le basi del vivere civile e salterebbero le “linee guida” dei nostri comportamenti quotidiani. In altre parole, senza legalità  si rischierebbe il caos, l’anarchia, ed è vero, anzi verissimo. Tuttavia,  credo che anche in un ambito così delicato, quale l’esercizio della legalità, purtroppo non manchino le ambiguità e le ipocrisie.   Già, perché a guardare bene, di legalità ne esistono almeno due: quella vera, quella per intenderci, che invochiamo tutti quando riteniamo di aver subito un torto,  e quella  supposta. Quest’ultima è subdola e insidiosa, perché “indossa la maschera” di quella vera, perciò non è sempre facilmente identificabile, ancor più  se ben infiocchettata (gli abili infiocchettatori sono in crescita esponenziale). Mi spiego meglio con un esempio: se il Palio non si disputa per mancanza delle necessarie  di autorizzazioni è giusto, è un fatto  di legalità vera. Se però nella stessa giornata altri eventi,  sprovvisti, per approssimata organizzazione, delle necessarie  autorizzazioni si svolgono regolarmente in barba a chiunque, – allerta ragazzi! –  E’ scesa in campo quella, la  supposta (intesa come legalità si intende)  o meglio è scesa in campo l’illegalità “mascherata” da legalità.
Il “sistema” è collaudato, capirne i meccanismi è fondamentale, perché non sono a volte cosi semplici, tutt’altro, sono molto subdoli e difficili da stanare. L’illegalità mascherata è più diffusa di quanto non si creda, può essere utile per favorire amici, trarne vantaggi economici, fare carriere politica, essere rieletti. Ricavarne insomma un tornaconto a scapito quasi sempre della collettività. Capite bene quanto sia importante essere in grado di identificarla in ogni circostanza (anche quando è coperta da tristi sermoni di propaganda) e possibilmente attivare le opportune contromisure.
Volete mettere alla prova il vostro acume in questo campo?  Allora  benvenuti al

  “legalità vera o supposta quiz!!

Cominciamo:
1) Se una qualsiasi Giunta Regionale con il Presidente decaduto e quindi in attesa di  imminenti elezioni continua  fare nomine in ruoli manageriali, è legalità vera o supposta?
2) Se una  Amministrazione  Comunale qualsiasi propone una gara di appalto diciamo,  per oltre   1.500.000,00 e, nonostante la grande necessità di lavoro che oggi c’è,  al bando risponde una sola Ditta che si aggiudica l’appalto,  è legalità vera o supposta?
3) Se un  qualsiasi Comune,  attraverso una determina concede un servizio, in trattativa privata ad una Ditta della quale dimostra di non conoscere neanche la giusta denominazione, è legalità vera o supposta?
4) Se un qualsiasi Comune affida ad una società nata ad hoc servizi per un costo, nel tempo, di 11 milioni di euro (22 miliardi di vecchie lire) servizi  che avrebbero potuto costare meno della metà, è legalità vera o supposta?
5) Se una Amministrazione Comunale fa un uso improprio del sito istituzionale  è legalità vera o supposta ?
Siete riusciti a individuare la legalità vera? Bravi! Occhio però, state sempre in campana, quella che non avete individuato, la supposta, è sempre in agguato, basta un nonnulla, un attimo di distrazione, un momento di incertezza e… voilà il gioco è fatto. Ricordate che un momento di esitazione può costare caro perche il conto da pagare è comunque salato e soprattutto è sempre a carico dei cittadini. Attenzione, non di rado succede che quest’ultimo, con abili giochi di prestigio, venga “mascherato” con la formula magica:  “dissesto” !