La corruzione

di Luigi Gallo

Di corruzione ne aveva già parlato il Signor Angelo Gallo, mio padre, come effetto naturale dello squallido connubio tra politica e affare. Aveva tirato le orecchie all’Onorevole Fanfani come “spettacolo denuncia” per attrarre l’attenzione di un popolo politico cresciuto con gli occhi chiusi e le mani lunghe. La corruzione per l’affare, la corruzione per arraffare, la corruzione per rubare, la corruzione per diventare Signorotti potenti.
Non si capisce dove sia finito il buon senso, la giustizia e la capacità di affrontare e lottare per i problemi.
Vi sembra cosa giusta e oculata assistere alla chiusura dei cantieri della strada “SIBARI – SILA”? Si dice che sia nato un contenzioso tra la ditta appaltatrice e gli enti regionali e provinciali; noi isolati e sempre più poveri per tale stallo, ne paghiamo il caro prezzo.
Dobbiamo reagire, creare un movimento denuncia per affermare e sancire un principio “SACROSANTO“: quando si creano contenziosi sulle grandi infrastrutture deve intervenire la Magistratura, sbloccare il motivo del litigio e garantire la continuità dei lavori incaricando altre ditte. Se ciò non accade, cumu a dittu a vecchiaquanti si dieticanu i mudineuru guardati a farina“.
Siamo sfortunatamente soli perché i guardiani quali l’istituzione comunale “su fujuti senza a farina”, tra cui anche il Presidente della regione,  nonostante il continuo sostegno offerto da noi acresi, sarà forse per la paura di annicheari nelle impetuose acque del fiume Mucone nell’affrontare l’arduo tragitto costellato di frane e smottamenti che collega la nostra città con il resto del territorio.
Capisco che Acri non ha un partito dedito alla lotta, si è SQUAGLIEATU, ma nonostante tutto continuiamo ad esistere, fiduciosi e in attesa di riscuotere quanto a noi dovuto.