Ipertrofìa dell’IO

di Giacinto Le Pera

Una comunità senza un governo è cosa tragica. La tragedia poi, è ancora più drammatica, quando il governo c’è, ma senza autorevolezza.
Una comunità, come quella di Acri, in questi ultimi giorni non sta meditando sulla tragedia consumata, sul perché e sul per come, bensì sta cercando altra fonte di ispirazione per poter scrivere la prossima tragedia.
Ancora una volta, totalmente allo sbando.
Che natura ha il virus che da sempre ci attacca?  Nessuno lo indaga, ma tutti lo viviamo come un qualcosa che arriva fatalmente. Periodicamente ci disturba, periodicamente cerchiamo una cura, periodicamente c’è la ricaduta. Tutti, proprio tutti, alla ricerca spasmodica dell’antìdoto momentaneo per poter fa fronte al disagio.

Non si troveranno antìdoti efficaci finché l’ipertrofìa dell’IO non viene curata. È lì che bisogna dirottare la ricerca. Solo lì.
Bisogna rifiutare luoghi comuni, convenzioni e cure tradizionali per poter intraprendere la via di una possibile nuova cura. Un nuovo modo di scrutare il male, nuovi approcci. Un punto di vista più elevato. Intraprendere una nuova via richiede sforzo. Ottenere senza sforzo qualsivoglia risultato, non è bene, non è vero. Necessita, nella fattispecie, diventare Politica e non fare politica. È assolutamente necessario aderenza tra ciò che si è e ciò che si fa. Cercare il massimo dell’autenticità attraverso la finzione e non il contrario. È necessario lavorare per un progetto di futuro interpretando il presente attraverso l’immagine di noi stessi. Mettersi al servizio nascondendosi. Mettere in gioco se stessi per perdersi nell’avventura quotidiana fatta di fatica e di esercizio. L’effimero talento non basta.
È necessario considerare e vivere la Politica come delegata dal territorio a testimoniarne i disagi, altrimenti continuerà a risultare una noiosa interpretazione. È necessario che l’esercizio che si fa in politica faccia male, altrimenti non è vero. Per fare ciò bisogna dedicare cura e bene con senso di responsabilità. Altrimenti si scelga altro da fare.
I modelli si sono abbassati e quindi impera la mediocrità. Infatti i risultati sono evidenti: finta disperazione, analfabetismo sentimentale e culturale.
Non si deve parlare inutilmente.