Il Coronavirus colpisce anche mondo della notte e i locali di aggregazione: eventi annullati o ridimensionati anche ad Acri

Il decreto atto per contenere il contagio di Coronavirus, emanato dal Governo, oltre ad aver disposto la chiusura di tutte le scuole italiane, ha imposto inevitabilmente anche alcune regolamentazioni e restrizioni per i locali pubblici e privati, dove quotidianamente si riversano persone.

Nelle ultime ore, anche su Acri “l’effetto” COVID-19, si sta avvertendo e sta generando delle ripercussioni, quasi scontate, sulla vita quotidiana, e di conseguenza sull’economia della città, già abbastanza “debilitata” .

Con il decreto ministeriale, anche i locali acresi, prevalentemente notturni, ma in generale la stragrande maggioranza delle attività che prevedono l’accesso ed il concentramento quotidiano di persone, si sono dovuti arrendere e con l’amaro in bocca hanno annunciato sui social il ridimensionamento o addirittura l’annullamento delle serate per questo weekend, in particolare modo quasi tutte le serate organizzate per la Festa della donna sono state annullate. Decisione forse necessaria visto l’ordinanza del Governo e l’annullamento di manifestazioni di portata nazionale. Una scelta forzata con conseguenze economiche pesanti per un settore che dà lavoro a molte persone in un momento difficile come questo.

La salute prima di tutto ed alla fine le pressioni hanno costretto i vari locali a fermarsi perché non sempre “the show must go on”.

Già nelle settimane scorse, il coronavirus e soprattuto la psicosi aveva “colpito” le attività gestite da cinesi, che hanno abbassato le saracinesche, concedendosi un periodo di ferie, sicuramente non programmato.

Adesso, sembra, invece, toccare alle attività commerciali ed ai vari locali nati con lo spirito di aggregare: nel primo venerdì “barricato”post decreto, già i consueti aperitivi del venerdì sono andati quasi deserti, ristoranti e pizzerie sono rimasti pressoché vuoti o quantomeno con presenze abbastanza al di sotto della media. Non solo locali, ma anche la soppressione del consueto mercato settimanale e del “mercato della frutta” che quotidianamente popola parte del centro storico di Acri.

Una situazione delicata che speriamo possa ritrovare al più presto quella normalità, che coinciderebbe con la risoluzione della problematica legata al coronavirus.