Feraudo: “Sui fatti di criminalità pessima la replica dell’Amministrazione comunale”

[sg_popup id=”12537″ event=”inherit”][/sg_popup]

di Maurizio Feraudo – Consigliere comunale di opposizione

Pessina replica quella dell`Amministrazione comunale al comunicato dei consiglieri di opposizione che, allarmati e preoccupati per i gravissimi fatti di criminalità consumatisi ai danni di quei concittadini che ne sono rimasti vittima, dopo aver dato atto della meritoria azione svolta dai militari dell’Arma sul vastissimo territorio comunale, hanno preannunciato la richiesta di un consiglio comunale aperto sulla questione sicurezza e ordine pubblico e sociale. Perché per questi signori della maggioranza, che hanno dato dimostrazione di avere seri e preoccupanti problemi nella percezione della realtà tanto da vedere il mondo all’inverso, non ci sarebbero i presupposti per creare allarmismi, perché Acri, per loro (e solo per loro!), è “una città che sta migliorando quotidianamente sotto ogni aspetto” tanto che, grazie a loro, sarebbe diventata più solidale, bella, accogliente, eco sostenibile e culturalmente avanzata”, e dove l’allarmismo sulla sicurezza sarebbe una invenzione di coloro che, al contrario, vorrebbero una presenza più robusta ed articolata delle forze di polizia.

Quindi, il degrado totale, che è sotto gli occhi di tutti, sarebbe, per questi signori, una fertile fantasia di quei consiglieri di opposizione che responsabilmente hanno osato chiedere un consiglio comunale aperto per discuterne.
Il dramma di questa città, che giorno per giorno vede acutizzati i suoi problemi, è proprio questo modo autoreferenziale e politicamente irresponsabile di vedere le cose. È il frutto della miopia dei suoi governanti i quali, per giustificare il loro totale fallimento politico e amministrativo, cercano di auto-convincersi che Acri sia una gloriosa isola felice.
E così la nave, con loro al timone, continua ad affondare ogni giorno di più. Perché per loro un concittadino sequestrato e derubato, violentemente aggredito e malmenato, ridotto quasi in fin di vita mentre si accingeva a lavorare il suo orto, non è un fatto che deve destare allarmismo.
Questo è il dramma della nostra città, affossata dalla irresponsabilità di chi avrebbe dovuto governarla dandole una spinta all’insù e non invece, come sta accadendo, verso l’abisso.