Al sindaco piace l’acqua salata

 di Emilio Grimaldi

A Nicola Tenuta piace esternalizzare. È qualcosa che gli consente di entrare in dialettica con se stesso, con il suo modo di governare. Esternalizzando, per così dire, se ne lava le mani. È stato così con i tributi non riscossi. Prima ha provato a scaricare la responsabilità sui cittadini, rei di aver protestato e fomentato altri a non pagare le tasse dovute e quelle non dovute. Dopo che la Corte dei conti gli ha tirato le orecchie rischiando di staccargli i lunghi e incattiviti lobi, ha fatto dire al suo assessore loci che: “La capacità di riscossione non è stata ritenuta congrua ai fini dell’approvazione del Piano stesso.”

Ora è da un po’ di tempo che ce l’ha con l’acqua, è più forte di lui. Quest’estate, dinnanzi alla carenza idrica che ha attanagliato gran parte della popolazione, non ha saputo fare altro che prendersela con i cittadini “abusivi”, rei incalliti di rubarsi l’acqua. Qualcuno gli ha posto delle domande in merito al tubo della Sorical che passa sotto la sua casa frutto di 70 anni di duro e lungo lavoro. Sulla regolarità dell’iter variopinto e arzigogolato che lo ha portato a ricavare una villa da un fienile. E non ha risposto. Qualcuno gli ha fatto notare che “l’acqua del sindaco” dovrebbe essere l’acqua di tutti, qui ad Acri invece è solo quella battezzata dal suo avvocato tellurico di fiducia: Stanislao de Sanctis. E non ha risposto.

Oggi, dunque, nel bel mezzo di questo inverno: bianco, uggioso e ghiacciato, l’acqua continua ad essere il suo pallino fisso. Esternalizzare! Ha preso la palla al balzo difronte all’ennesima difficoltà di approvvigionamento del prezioso liquido e ha chiamato una ditta privata che si è offerta di fare uno screening della situazione in vista di più lauti compensi, prossimi in quanto esternalizzabili. I dipendenti comunali erano stati chiari con lui: non c’è! Semplicemente è piovuto poco. Bisogna fare altri pozzi. E lui di tutta risposta ha dato loro degli “incapaci”. Non contento di non vedere negli abusivi di turno la colpa della sua malamministrazione, ha accolto gli esternalizzanti al Comune sperando di ricevere le giuste risposte al dramma di osservare continuamente l’acqua dalla finestra ma di non poterla ricevere sotto lo stato fluido dentro le proprie case.

E questi, andando contro le più rosee previsioni del sindaco Tenuta, hanno confermato punto per punto le annotazioni della stessa “Struttura Comunale”. Da qui l’inquietante imbarazzo del primo cittadino che non sa più adesso che pesci abusivi pigliare. E soprattutto se nell’acqua dolce o in quella salata.