Acri: Sinistra italiana, rallenta il rientro in maggioranza

di PIERO CIRINO | Il Quotidiano del sud

ACRI – Torna a riunirsi lunedì pomeriggio, a distanza di un mese, il consiglio comunale. Il presidente Mario Fusaro ha convocato l’assemblea, nella sala consiliare del Palazzo Sanseverino-Falcone, per le ore 14. Tre i punti all’ordine del giorno: rendiconto di gestione esercizio finanziario 2018 conto di bilancio – conto economico e conto del patrimonio esame e approvazione; variazione al bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2019, ai sensi dell’art.175, comma 2, del d.lgs. n.267/2000; Fridays for future Acri approvazione ordine del giorno. In sostanza, si tratta di argomenti connessi al bilancio, così come era stato l’ultima volta.

A fine marzo, per una sorta di corto circuito nei rapporti tra maggioranza e opposizione, non ci fu discussione sul bilancio di previsione, ma solo interventi per dichiarazione di voto. L’unico, approfittando del clima di confusione, a intervenire fu Mario Bonacci, che pretese settanta minuti di tempo, pur essendo stati a inizio seduta pattuiti i soliti quaranta, per tutti i punti in discussione. Se i numeri, per via di una sorta di documento ingessato dalle disposizioni ministeriali, non suscitano interessi di sorta, è l’aspetto politico a creare le maggiori aspettative. Caiaro e Intrieri sono passati all’opposizione, Bonacci, che ha votato il bilancio di previsione, di fatto è in maggioranza, e non si comprende il motivo per cui continui a definire la sua come una condizione di attesa. Tra l’altro si è reso protagonista del tentativo di ricucire i rapporti con Sinistra Italiana, che ha avuto nelle scorse settimane una serie di incontri con il sindaco e la maggioranza. Ora la trattativa langue e sembra che le prospettive di un rientro si siano di colpo affievolite. SI era il partito del presidente del consiglio Mario Fusaro. Era l’unico suo rappresentante nell’assemblea civica fino alla sua uscita dalla maggioranza, che ha segnato anche l’allontanamento di Fusaro dal partito. Ora per rientrare, oltre agli aspetti programmatici al centro degli incontri recenti, SI chiede una rappresentanza in giunta e una in consiglio. Quest’ultima passerebbe attraverso un eventuale ingresso nell’esecutivo di Fusaro. L’operazione si presenta piena di difficoltà, poiché creerebbe ulteriore instabilità in una maggioranza che in meno di due anni ha modificato sia la sua fisionomia sia in Consiglio che in giunta, per quel che riguarda consiglieri e assessori. L’impressione è che se SI non ammorbidisca la sua posizione, il suo rientro non possa avvenire.