Acri: Scura, basta con lo Spoke

Il commissario regionale al Piano di rientro dal debito sanitario, Massimo Scura, ieri pomeriggio ha visitato l’ospedale civile “Beato Angelo” di Acri.
Doveva essere una visita riservata, più per figure istituzionali e addetti ai lavori, ma la notizia si è diffusa e ad attenderlo c’erano pure i giornalisti.
Scura arrivava ad Acri sull’onda delle polemiche per la firma sul piano di riordino della rete ospedaliera, con la cancellazione del laboratorio di analisi, che tante polemiche aveva suscitato nel centro presilano.
Tra l’altro, questo cozzava con il clima di ottimismo seguito all’incontro che il commissario alla Sanità aveva avuto a Catanzaro, non prima di due settimane fa, con ben otto sindaci, i cui Comuni gravitano sull’ospedale di Acri e che mettono insieme qualcosa come circa sessanta mila abitanti e più.
Ad attenderlo, ieri, il sindaco Nicola Tenuta; il suo vice, Salvatore Ferraro; l’assessore comunale alla Sanità, Franco Gencarelli; il presidente del consiglio comunale, Cosimo Fabbricatore; e i consiglieri comunali di opposizione Fabiana Fuscaldo, Leonardo Molinari e Pino Capalbo, che è anche consigliere provinciale.
Scura ha visitato l’ospedale, partendo dal Pronto Soccorso, facendo il giro di tutti i reparti e i locali, sia nell’ala vecchia che in quella nuova. Si è intrattenuto con gli operatori sanitari, facendosi spiegare quali siano le criticità sulle quali, a loro parere, occorre intervenire.
Il Dott. Egidio Giorgio gli ha anche consegnato una relazione sui mali di Ginecologia.
Prima di raggiungere il Comune, per completare la sua visita istituzionale, il commissario regionale alla Sanità ha accettato di rispondere a qualche domanda e dalle sue risposte sono venute fuori cose assai interessanti.
Innanzitutto, si è detto “colpito dalla struttura ospedaliera”, tanto da definire quello di Acri “uno ospedale dignitoso”. Ha quindi ribadito un concetto che aveva già espresso ai sindaci interessati: basta con l’ospedale Spoke con Castrovillari, perché non è un’idea realizzabile, per tutta una serie di ragioni; che, in verità, erano apparse chiare ai più.
Il “Beato Angelo” sarà un “Ospedale di montagna”, ma, e questo è uno degli elementi più significativi di ieri, non nell’accezione primitiva. Questo è il ragionamento di Scura: proprio perché queste strutture sono ubicate in zone che vivono di per sé disagi dovuti alla geografia, all’orografia e alle strade, vanno potenziate e devono poter rispondere alle esigenze dei territori di riferimento.
A chi gli chiedeva del laboratorio di analisi e della sua cancellazione, Scura è stato chiaro: la firma del nuovo Piano è stato un atto dovuto, ma andrà profondamente rivisto.
L’impressione di tutti conferma il sentimento positivo che aveva accompagnato la visita catanzarese dei sindaci del comprensorio. Scura vuole toccare con mano i problemi e lo sta facendo in questa sua ricognizione a tutto campo, ma le idee chiare su come e dove intervenire sembra avercela fin d’ora.

Piero Cirino
Da “Il Quotidiano del Sud” del 19-04-2015.