Acri: Feraudo contro il Presidente del consiglio comunale. La Prefettura risponde

Di MAURIZIO FERAUDO

La Prefettura ha riscontrato il mio esposto contro il Presidente del Consiglio comunale.

Ritengo tale intervento di particolare importanza e utile al fine di finalmente affermare nel consiglio comunale l’educazione istituzionale e l’osservanza delle regole, nel rispetto del principio di legalità finora costantemente e scientemente calpestato.

Vedremo se il Sindaco, cui la Prefettura ha demandato la questione per le opportune valutazioni e per le eventuali determinazioni, avrà la capacità e l’autorevolezza di intervenire per porre un argine a questo andazzo divenuto ormai prassi consolidata, fortemente penalizzante per una parte significativa del consiglio comunale.

Sinceramente nutro seri dubbi che ciò accada in quanto è stato proprio il Sindaco a maggiormente beneficiare della scorrettezza istituzionale e della sottomissione del regolamento alle logiche perverse di una maggioranza allo sbando totale, che da tempo naviga letteralmente a vista.

Vedremo. In mancanza di determinazioni concrete io di certo non mi fermerò.

Di seguito invio dapprima il testo dell’esposto e poi la nota di riscontro della Prefettura indirizzata al Sindaco.

Di seguito il testo della Pec trasmessa il 7 marzo al Prefetto di Cosenza

“Sua Eccellenza

Ill.mo Sig. Prefetto di Cosenza

Nella mia qualità di consigliere comunale di minoranza del Comune di Acri sono costretto a chiedere il Suo autorevole intervento affinché il presidente del consiglio sig. Gencarelli Angelo non continui più ad abusare del suo ruolo penalizzando le opposizioni ad esclusivo vantaggio della maggiorana.

Il presidente Gencarelli, infatti, applica e disapplica il Regolamento del consiglio comunale a sua totale discrezione ed a proprio “uso e consumo” , nel solo interesse della sua parte politica.

È ormai deprecabile quanto assolutamente non più tollerabile prassi consolidata quella che vede gli interventi dei consiglieri di opposizione (giustamente!) contenuti nel limite temporale normativamente stabilito (15 minuti), pena lo spegnimento del microfono, mentre ai consiglieri di maggioranza è data facoltà di sforare i tempi regolamentari e al Sindaco, a cui sono riservati gli stessi tempi dei consiglieri, è stato sempre consentito di intervenire per più di un’ora. Tanto è accaduto sia in occasione del consiglio comunale tenutosi il 18 dicembre 2019 che in occasione di quello svoltosi il 5 febbraio u. s.-

Poiché ogni rimostranza e ogni invito a non utilizzare le Istituzioni a vantaggio di una parte politica ed a scapito delle opposizioni sono rimasti inascoltati, ritengo che si renda necessario un Suo richiamo al rispetto del Regolamento e dello Statuto comunale.

La ringrazio sin d’ora e porgo deferenti ossequi.”