Acri-Fabbricatore non votato dalla maggioranza, possibili conseguenze politiche

[sg_popup id=”6″ event=”onload”][/sg_popup]Acri perde un consigliere provinciale e da due scende a uno. Pino Capalbo, candidato nella lista “Provincia democratica”, e capogruppo Pd uscente, conserva lo scanno in consiglio. Nella scorsa legislatura c’era anche il sindaco Nicola Tenuta, che non si è ricandidato. Cosimo Fabbricatore, consigliere comunale di maggioranza, candidato in “Cosenza azzurra”, non ce l’ha fatta.
Pino Capalbo ha messo insieme 40 preferenze, Cosimo Fabbricatore 4. Questo significa che l’ex presidente del consiglio comunale non è stato votato dalla maggioranza, ma solo da altri tre consiglieri sui restanti otto, essendo le quattro preferenze tutte acresi.
E’ vero che su questi temi non esiste un vincolo di coalizione, ma è altresì vero che, a differenza delle precedenti elezioni, in cui la maggioranza votò compatta per Nicola Tenuta, è mancata la convergenza su un unico candidato. E questo non potrà non avere conseguenze politiche, il cui impato è ora difficile valutare.
Fabbricatore, dopo essere stato sfiduciato dalla sua stessa maggioranza da presidente del consiglio, ha assunto una posizione critica nei confronti dei colleghi di coalizione.
La vicenda legata al voto di Angelo Milordo, per la quale sono possibili sviluppi penali, è emblematica circa il voto alle Provinciali e dimostra che non c’era alcun vincolo di coalizione sul nome di Fabbricatore, ma certamente peserà sul futuro dell’amministrazione comunale. Quanto lo dirà lo stesso ex presidente delle assise.
Gli ultimi mesi sono stati uno stillicidio di strappi all’interno della maggioranza, ma finora il sindaco Tenuta, che ne è il padre nobile, è sempre stato bravo a limitare i danni. Ora dovrà ricorrere a tutta la sua abilità per ricucire una serie di rapporti che hanno evidentemente subito delle lacerazioni. La maggioranza sta per affrontare lo sprint dell’ultimo miglio, mancando poco più di un anno alla fine della legislatura, e ha bisogno di raccogliere tutte le sue energie, all’indomani della dichiarazione di dissesto finanziario.
Se tra queste vi sia anche quella di Fabbricatore saranno le prossime settimane a dirlo. Smaltite le tossine del voto alla Provincia, occorre capire se via sia ancora un minimo comun denominatore in grado di superare le divergenze. Qualora dovessero prevalere queste ultime, la legislatura potrebbe finire anzitempo, con conseguenze catastrofiche sul progetto delle liste civiche che governano la città.

Da “Il Quotidiano del Sud” del 31-01-2017 Piero Cirino